Definizione e sintomi
La sindrome femoro rotulea è stata descritta, nel corso degli anni, con numerosi termini: condromalacia patellare, dolore rotuleo, disordine/dolore patello-femorale, malallineamento rotuleo, iperpressione rotulea ecc. Più comunemente è definita come un dolore al ginocchio diffuso, specialmente nella parte anteriore (dentro o intorno alla rotula) che tende ad aumentare a seguito di diverse attività quali: salire o scendere le scale, squat, rimanere per diverso tempo in posizione seduta, attività ripetitive come la corsa, mettersi in ginocchio o accovacciarsi, e possono essere presenti crepitii e deficit funzionali. L'espressione “dolore anteriore di ginocchio" può essere sintomo di diversi disturbi ma, escludendo altre cause (come malattia di Osgood-Schlatter, borsite, tendinopatia, sindrome della plica, instabilità, corpo di Hoffa, lesione al menisco e altre patologie rare), i pazienti che riferiscono una sintomatologia connessa a dolore anteriore di ginocchio con molta probabilità presenteranno la sindrome femoro rotulea. Il paziente può riferire la sensazione di "ginocchio infiammato", "dolore interno o davanti al ginocchio" o "dolore alla rotula".
Epidemiologia
L'incidenza della sindrome femoro rotulea è elevata e si riscontra in 22 persone su mille all'anno; questo dolore non è autolimitante (non tende, cioè, a risolversi in modo spontaneo), ed è il disordine più frequente nella pratica clinica ortopedica nonché una delle condizioni riscontrate maggiormente nelle persone attive (circa il 7-15%) e nei soggetti sportivi (tra il 25% e il 40%). In ambito sportivo è un problema comune dopo lesioni al menisco o al legamento crociato anteriore. Inoltre, diversi studi riportano dati concordanti tra loro circa una maggior incidenza della sindrome femoro rotulea in quei soggetti che praticano la corsa. La sindrome femoro rotulea rappresenta il 33% e il 18% di tutte le lesioni al ginocchio in atleti, rispettivamente, di sesso femminile e maschile. È anche una delle lesioni più frequenti in diversi sport tra cui basket, pallavolo e corsa, con un tasso di prevalenza tra il 13% e il 26% riportato nel sesso femminile partecipanti nel calcio, pallavolo, corsa, scherma e arrampicata su roccia. Anche tra gli adolescenti la sindrome femoro rotulea sembra essere molto comune (circa il 7% della popolazione di ragazzi). Il fatto che di tutti quelli presi in considerazione nello studio, i due terzi svolgesse attività sportive mentre un terzo non era sportivamente attivo, porta a concludere che tale sindrome non è sempre dipendente dallo sport, ma che un carico maggiore, ripetitivo e/o eccessivo spesso contribuisce all'insorgenza del dolore anteriore di ginocchio.
Nel corso degli anni sono state svolte numerose analisi su questo tipo di problema, le quali hanno incluso controlli periodici (follow-up) a distanza di diversi anni:
- in uno studio del 1998 è stato evidenziato che il 25% dei soggetti presentava sintomi dopo 16 anni;
- un altro del 2003 ha riscontrato che il 70-90% degli individui con questa condizione ha dolore ricorrente o cronico
- l'ultimo studio, condotto nel 2016, ha concluso che il 90% dei pazienti ha ancora sintomi dopo 4 anni dalla diagnosi mentre solo il 6% è asintomatico (non presenta più sintomi) al follow-up a 16 anni.
Cause
La precisa patogenesi (causa) della sindrome femoro rotulea rimane, ancora oggi, scarsamente comprensibile; tuttavia, il dolore sembra rappresentare il risultato finale di un aumento dello stress a livello dell'articolazione femoro-rotulea. Diversi anni fa, l'ipotesi dominante, attribuiva la causa ad un anomalo allineamento (maltracking) della rotula che porta ad uno stress femoro-rotuleo, quindi una condropatia (una degenerazione della cartilagine) e infine uno stress eccessivo dell'osso subcondrale. Oggi, tuttavia, è diventato sempre più chiaro che il disallineamento femoro-rotuleo, pur rappresentando un fattore di rischio, non può spiegare da solo lo sviluppo della sindrome. Infatti, il malallineamento clinico e radiografico è osservato soltanto in un piccolo sottogruppo di individui che presentano la sindrome femoro rotulea, mentre la maggior parte dei soggetti che presentano anomalie nella posizione della rotula non sviluppano mai sintomi tipici di tale sindrome. Dye ha proposto la "teoria dell'omeostasi tissutale". L'autore ha suggerito che le alterazioni nell'omeostasi tissutale possono verificarsi in qualsiasi circostanza quando viene superata la capacità di accettazione del carico dell'articolazione. Secondo il suo modello, anomalie strutturali grossolane e sovraccarico ripetitivo possono minacciare questo equilibrio portando alla sindrome femoro rotulea.
Imaging
Studi su Risonanza Magnetica suggeriscono che le anomalie strutturali dell'articolazione femoro-rotulea NON sono associate alla sindrome, mentre altri autori, sempre tramite esami strumentali, sostengono che nemmeno un danno alla cartilagine può essere associato all'insorgenza della sindrome. Infatti la diagnosi è principalmente clinica e per molti pazienti non è richiesto l'imaging, cioè esami strumentali quali risonanza magnetica, radiografia, ecc., per diagnosticare la sindrome.
Fattori di rischio
Ci sono specifiche condizioni che possono essere statisticamente associate all'insorgenza della sindrome femoro rotulea, definite fattori di rischio.
Tra questi troviamo:
- La debolezza del quadricipite
- La mancanza di flessibilità dei tessuti molli che circondano l'articolazione del ginocchio
- L'assenza di flessibilità dei muscoli quadricipite, gastrocnemio e del bicipite femorale
- La rigidità degli ischiocrurali
- Rotazione interna del femore e conseguente spostamento laterale della rotula
- Debolezza dell'anca che coinvolge i rotatori esterni e gli abduttori dell'anca
- L'eccessiva adduzione dell'anca e la rotazione interna durante le attività dinamiche
- Limitazione della flessione dorsale della caviglia
- La pronazione eccessiva del piede, che predispone ad un aumento dello stress patellofemorale
- Errori di allenamento, tra cui calzature improprie o eccessivamente usurate, superfici di allenamento dure o irregolari, rapidi aumenti di durata, frequenza, velocità, intensità degli esercizi o lavoro in salita e tempi di recupero inadeguati.
Sebbene tutto questo non sia sufficiente a produrre un danno strutturale immediato, questi stress ripetitivi provocano la perdita dell'omeostasi tissutale nel tempo e conseguenti lesioni.
Trattamento
La Terapia Manuale e l'esercizio terapeutico basato sulle più recenti evidenze scientifiche sono efficaci per la gestione di questa problematica.
MESSAGGIO
Ti hanno detto “hai la rotula storta” “devi rinforzare il vasto mediale” “la rotula non scorre bene” "hai un iperpressione o un dismorfismo rotuleo" o altre credenze simili?
Quando hai un dolore anteriore al ginocchio in assenza di trauma non pensare di fare una risonanza magnetica, una radiografia o altri esami inutili che potrebbero portare a trattamenti sbagliati, ma rivolgiti ad un professionista sanitario specializzato in disordini muscolo-scheletrici. Lo studio di Fisioterapia si trova a Pescara
Barton CJ, Lack S, Hemmings S, Tufail S, Morrissey D. The 'Best Practice Guide to Conservative Management of Patellofemoral Pain': incorporating level 1 evidence with expert clinical reasoning. Br J Sports Med. 2015 Jul;49(14):923-34
Baquie P, Brukner P. Injuries presenting to an Australian sports medicine centre: a 12-month study. Clin J Sport Med. 1997 Jan;7(1):28-31.
Boling M, Padua D, Marshall S, Guskiewicz K, Pyne S, Beutler A.Gender differences in the incidence and prevalence of patellofemoral pain syndrome. Scand J Med Sci Sports. 2010 Oct;20(5):725-30
Dutton RA,Khadavi MJ,Fredericson M. Patellofemoral Pain. Phys Med Rehabil Clin N Am.2016 Feb;27(1):31-52
Fredericson M , Misra AK. Epidemiology and aetiology of marathon running injuries. Sports Med. 2007;37(4-5):437-9.
Halabchi F, Abolhasani M, Mirshahi M, Alizadeh Z, Patellofemoral pain in athletes:clinical perspectives. J Sports Med. 2017; 8: 189–203
Lankhorst NE, Bierma-Zeinstra SM, van Middelkoop M. Risk factors for patellofemoral pain syndrome: a systematic review. J Orthop Sports Phys Ther. 2012 Feb;42(2):81-94
Lindberg U, Lysholm J, Gillquist J. The correlation between arthroscopic findings and the patellofemoral pain syndrome. Arthroscopy. 1986;2(2):103-7.
Lopes AD, Hespanhol Júnior LC, Yeung SS, Costa LO. What are the main running-related musculoskeletal injuries? A Systematic Review. Sports Med. 2012 Oct 1;42(10):891-905
Maclachlan LR, Collins NJ, Matthews MLG, Hodges PW, Vicenzino B. The psychological features of patellofemoral pain: a systematic review. Br J Sports Med. 2017 May;51(9):732-742
Macrum E.,Bell DR,Boling M,Lewek M,Padua D. Effect of limiting ankle-dorsiflexion range of motion on lower extremity kinematics and muscle-activation patterns during a squat. J Sport Rehabil. 2012 May;21(2):144-50
Rathleff MS. Patellofemoral pain during adolescence: much more prevalent than appreciated. Br J Sports Med. 2016 Jul;50(14):831-2
Rathleff MS, Rathleff CR, Olesen JL, Rasmussen S, Roos EM. Is Knee Pain During Adolescence a Self-limiting Condition? Prognosis of PatellofemoralPain and Other Types of Knee Pain. Am J Sports Med. 2016 May;44(5):1165-71
Taunton JE, Ryan MB, Clement DB, McKenzie DC, Lloyd-Smith DR, Zumbo BD. A retrospective case-control analysis of 2002 running injuries. Br J Sports Med. 2002 Apr;36(2):95-101.
Thomas MJ, Wood L, Selfe J, Peat G. Anterior knee pain in younger adults as a precursor to subsequent patellofemoralosteoarthritis: a systematic review. BMC Musculoskelet Disord.2010 Sep 9;11:201
Van der Heijden RA, Oei EH , Bron EE , van Tiel J, van Veldhoven PL , Klein S, Verhaar JA, Krestin GP , Bierma-Zeinstra SM, van Middelkoop M. No Difference on Quantitative Magnetic Resonance Imaging in Patellofemoral Cartilage Composition Between Patients With Patellofemoral Pain and Healthy Controls. Am J Sports Med. 2016 May;44(5):1172-8
Wolf Petersen, Andree Ellermann, Andreas Go¨sele-Koppenburg, Raymond Best, Ingo Volker Rembitzki, Gerd-Peter Bru¨ggemann, Christian Liebau. Patellofemoral pain syndrome. Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc. 2014 Oct;22(10):2264-74
Van der Heijden RA, de Kanter JL, Bierma-Zeinstra SM, Verhaar JA, van Veldhoven PL, Krestin GP, Oei EH, Van Middelkoop M. Structural Abnormalities on Magnetic Resonance Imaging in Patients With Patellofemoral Pain: A Cross-sectional Case-Control Study. Am J Sports Med. 2016 Sep;44(9):2339-46
Wood L, Muller S, Peat G. The epidemiology of patellofemoral disorders in adulthood: a review of routine general practice morbidity recording. Prim Health Care Res Dev. 2011 Apr;12(2):157-64