Il dolore al ginocchio è una condizione molto comune nella popolazione generale. Per una comprensione più chiara è utile specificare che la gonalgia è un sintomo piuttosto che una patologia ed è causata da numerose condizioni che interessano l’articolazione del ginocchio, come la tendinite rotulea, la lesione del menisco, la frattura della rotula, ecc. e quindi da traumi o da un utilizzo eccessivo dell’articolazione.
L’esame fisico del paziente che si presenta con dolore al ginocchio è di fondamentale importanza e deve essere estremamente accurato ed approfondito: questo permette, infatti, di valutare lo stato delle strutture anatomiche interessate e comprendere la condizione sottostante che richiede un trattamento adeguato ma soprattutto tempestivo. La tipologia di trattamento più opportuno varia in base alla presenza di numerosi fattori e può essere di tipo conservativo (fisioterapia, esercizio terapeutico, farmaci, ecc.) o chirurgico qualora la situazione fosse più grave e non risolvibile tramite la gestione conservativa.
Anatomia
Il ginocchio è l'articolazione più grande del corpo. Collega la parte inferiore della coscia con la parte superiore della gamba ed è fondamentale per svolgere azioni come camminare, correre e saltare. È costituito da due articolazioni: l’articolazione femoro-tibiale (tra femore e tibia) e l’articolazione femoro-rotulea (tra femore e rotula). La funzione e la stabilità del ginocchio dipendono dall’interazione di numerose strutture anatomiche come muscoli, ossa, legamenti, cartilagine, liquido sinoviale e altri tessuti connettivi.
I principali legamenti del ginocchio sono:
- Il legamento crociato anteriore che ha origine dal condilo laterale del femore, si inserisce sull’eminenza intercondiloidea anteriore della tibia e previene la traslazione anteriore della tibia sul femore.
- Il legamento crociato posteriore che ha origine dal condilo mediale del femore, si inserisce sull’eminenza intercondiloidea posteriore della tibia e previene la traslazione anteriore del femore sulla tibia.
- Il legamento collaterale mediale che ha origine dall’epicondilo mediale del femore e si inserisce appena al di sotto ai tendini della “zampa d’oca” a circa 4-5 cm distalmente dalla linea articolare. Tale struttura previene lo stress in valgo del ginocchio.
- Il legamento collaterale laterale che ha origine dall’epicondilo laterale del femore e si inserisce sulla testa del femore. Tale struttura previene lo stress in varo del ginocchio.
Tra le superfici articolari del femore e della tibia sono interposti il menisco mediale e il menisco laterale. Queste sono due strutture fibrocartilaginee che svolgono un ruolo fondamentale nell’ammortizzare gli urti, nella riduzione dell’attrito durante i movimenti e nella stabilizzazione dell’articolazione. Inoltre il ginocchio contiene diverse borse che servono a ridurre l’attrito tra le varie strutture anatomiche circostanti.
Tra i muscoli più importanti troviamo i flessori del ginocchio (che comprendono il bicipite femorale, il semitendinoso e il semimembranoso) e il quadricipite costituito da quattro capi: il retto femorale, il vasto intermedio, il vasto mediale e il vasto laterale. La confluenza delle loro fibre forma il tendine del quadricipite che oltrepassando la rotula continua nel tendine rotuleo e si inserisce sulla tibia.
Epidemiologia
Il dolore al ginocchio è una delle condizioni patologiche per cui più di frequente un soggetto richiede cure, preceduta solo dal mal di schiena, dolore cervicale e dolore alla spalla. Colpisce circa il 25% della popolazione adulta e, in associazione ad altri sintomi, può causare disabilità significativa e portare ad una ridotta qualità di vita generale poiché limita lo svolgimento delle normali attività di vita quotidiana, lavorativa e sportiva portando, in diversi casi, anche al ritiro dalle competizioni sportive o all’interruzione delle attività lavorative.
La gonalgia può essere osservata nei soggetti di qualsiasi età, con una prevalenza maggiore nei pazienti anziani se parliamo di artrosi o fratture a bassa energia o più elevata nei ragazzi se invece prendiamo in considerazione patologie causate da traumi sportivi o ad elevata energia.
Eziologia
Il dolore al ginocchio può essere espressione di diverse condizioni patologiche sottostanti che possono interessare le numerose strutture anatomiche dell’articolazione come i tendini, i legamenti, i muscoli, la cartilagine e le componenti ossee. In molti casi questo è causato da traumi ad elevata o a bassa energia (come cadute, incidenti in auto o in moto, ecc), mentre in altri casi potrebbe derivare da un utilizzo eccessivo dell’articolazione.
Sicuramente la presenza dei cosiddetti fattori di rischio gioca un ruolo fondamentale poiché questi aumentano le probabilità che una determinata condizione si sviluppi in uno specifico soggetto: alcuni possono essere modificati apportando cambiamenti alle attività e alle abitudini di vita quotidiana, mentre su altri non è possibile intervenire. Tra i più importanti, che possono essere più o meno caratteristici di una patologia piuttosto che di un’altra, troviamo:
- Età
- Sesso
- Traumi
- Obesità o sovrappeso
- Genetica
- Lesioni precedenti o mancato recupero da precedenti infortuni
- Debolezza muscolare
- Utilizzo eccesivo dell’articolazione a causa di attività sportive o specifici lavori
- Varianti anatomiche
Per quanto riguarda le cause di dolore al ginocchio è possibile individuare:
- Artrosi del ginocchio: una degenerazione della cartilagine e delle strutture ossee che costituiscono l’articolazione. Può essere dovuta a traumi o pregresse fratture, come ad esempio la frattura distale del femore o la frattura della rotula (gonartrosi secondaria) o a degenerazione cartilaginea causata dal normale processo di invecchiamento o da un utilizzo eccessivo (gonartrosi primaria o idiopatica). Fattori come obesità, sovrappeso, specifici lavori che richiedono inginocchiamenti continuativi, debolezza del quadricipite, ecc., possono aumentare la probabilità di sviluppo della condizione.
- Sindrome femoro rotulea: una delle condizioni patologiche riscontrate più di frequente nella pratica clinica ortopedica. Non è ancora chiara la specifica causa sottostante ma ad oggi sappiamo che è dovuta all’interazione di numerosi elementi come: eccessivo e ripetitivo stress sull’articolazione, debolezza e ridotta flessibilità della muscolatura circostante e dei tessuti molli, limitazione articolare della caviglia, ecc.
- Tendinite al ginocchio: Tendinite rotulea e tendinite del quadricipite. L’infiammazione del tendine rotuleo è una condizione caratterizzata dalla degenerazione del tendine rotuleo, dovuta principalmente a stress eccessivi e ripetitivi che caricano enormemente la struttura tendinea, portandola a degenerazione ed incapacità di riparazione. La tendinopatia rotulea è osservata soprattutto negli atleti che praticano specifici sport che richiedono accelerazioni improvvise e cambi di direzione frequenti, come il basket o la pallavolo, ma è riscontrata anche nei pazienti sedentari. La tendinite del quadricipite, invece, è meno comune della precedente: osservata principalmente negli atleti, è causata da un utilizzo eccessivo e un sovraccarico durante le intense attività sportive che richiedono ripetuti salti.
- Lesione del menisco: interessa una delle strutture più importanti per la stabilità del ginocchio e l’assorbimento degli urti. Nei soggetti giovani che praticano sport come il calcio, il basket, lo sci ecc., questa può essere causata da un trauma. Nei soggetti sopra i 40 anni, invece, è più probabile osservare una meniscopatia, ovvero una degenerazione del menisco dovuta, ad esempio, ad un fisiologico processo di invecchiamento o allo svolgimento di lavori specifici che richiedono ripetuti accovacciamenti e sollevamento di carichi pesanti.
- Sindrome della bandelletta ileotibiale: dovuta all’infiammazione del cuscinetto adiposo posto tra la bandelletta e l’epicondilo laterale causata dalla sua compressione durante il movimento. È osservata soprattutto nei ciclisti e nei corridori ma può interessare qualsiasi soggetto che svolga attività con ripetute flessioni e estensioni del ginocchio. Raramente è generata da un evento traumatico, ma più spesso vengono riferite modifiche o aumento dell’intensità dell’attività fisica praticata.
- Condropatia rotulea: osservata principalmente nei soggetti di giovane età di sesso femminile. Caratteristica della condizione è una degenerazione della cartilagine causata dall’interazione di numerosi fattori come ad esempio un trauma, un errato allineamento della rotula, instabilità femoro-rotulea, sovraccarico, debolezza muscolare, ecc.
- Borsite: una condizione in cui vi è infiammazione della borsa. È causata da traumi o da un eccessivo utilizzo ripetitivo dell’articolazione del ginocchio. Interessa in particolare soggetti che svolgono occupazioni specifiche che richiedono inginocchiamenti prolungati.
- Lussazione della rotula: è dovuta ad un disequilibrio di forze tra le diverse strutture anatomiche le quali non riescono a garantire il mantenimento della rotula nella sua sede che si sposta lateralmente e subisce una lussazione. Principalmente tale condizione interessa giovani donne e avviene a causa di traumi diretti sull’articolazione del ginocchio mentre si svolgono attività sportive.
- Sindrome di Osgood-Schlatter: è riscontrata in maggior misura nei giovani adolescenti che praticano sport che richiedono corsa e salto, come il basket, la pallavolo o il calcio. È causata da uno stress eccessivo e ripetitivo sull’articolazione dovuto alla trazione del tendine rotuleo sull’inserzione al tubercolo tibiale, con conseguente irritazione e avulsione dell’apofisi del tubercolo.
- Sinding-Larsen-Johansson: coinvolge i ragazzi tra i 10 e i 13 anni che praticano attività sportive che richiedono corsa e continui salti. È caratterizzata da “infiammazione” del tendine rotuleo al suo inserimento al polo inferiore della rotula ed è causata da stress e microtraumi ripetitivi sul tendine rotuleo.
- Rottura del tendine quadricipite: è una lesione relativamente rara che interessa principalmente i soggetti di sesso maschile dopo i 40 anni. È causato da un trauma diretto (come un colpo sul tendine) o da meccanismi indiretti come ad esempio una violenta ed improvvisa contrazione eccentrica del quadricipite, con il piede puntato a terra e il ginocchio piegato.
- Rottura del tendine rotuleo: come il precedente, è una condizione piuttosto rara causata da un trauma diretto sulla rotula, da una caduta o da una contrazione muscolare che avviene durante il salto o l’atterraggio. Generalmente nel paziente è già presente una degenerazione o un’infiammazione del tendine rotuleo che, se continuamente stressato senza possibilità di recupero, può andare incontro ad una vera e propria lesione.
- Lesione del legamento crociato anteriore: una patologia comune soprattutto negli atleti. È causata da traumi diretti o da meccanismi indiretti come l’atterraggio dal salto. È osservata in particolare nei soggetti che praticano sport come il calcio, lo sci, la pallavolo, il basket ecc. che richiedono frequenti cambi di direzione, salti o decelerazioni improvvise.
- Frattura della rotula: rappresenta circa il 60% delle fratture che interessano il ginocchio e l’1% di tutte le fratture in generale. È presente soprattutto nei soggetti di età compresa tra i 20 e i 50 anni ed è causata da traumi significativi come una caduta o un incidente automobilistico. Più raramente può derivare da meccanismi indiretti come la contrazione del quadricipite o uno stress eccessivo. Circa il 7% dei casi presenta una frattura esposta.
- Frattura del piatto tibiale: è causata da traumi come incidenti in auto o in moto, attività sportive ad elevato impatto fisico o cadute. Mentre nei soggetti di età inferiore ai 50 anni è necessario un trauma ad elevata energia per causare tale frattura, nei pazienti di età avanzata è sufficiente anche una semplice caduta da altezze non significative o dalla posizione eretta.
- Frattura distale del femore: come la precedente, è causata da un trauma subito dal soggetto nei diversi contesti di vita. Generalmente, i traumi ad elevata energia (come incidenti automobilistici o sportivi) interessano i pazienti più giovani mentre i traumi a bassa energia (come cadute da altezze non significative o dalla posizione eretta) sono osservati principalmente nei soggetti di età più avanzata.
- Tra le altre cause di dolore al ginocchio è necessario indicare, anche se molto rara, la possibilità della presenza di un tumore.
Caratteristiche e Sintomi
Come appena illustrato, il dolore al ginocchio può essere causato da numerose condizioni e può essere espressione sintomatica di diverse patologie. Sulla base della condizione patologica presente, tale dolore può avere un esordio rapido e improvviso oppure lento e graduale, può essere riferito sopra, sotto, dietro o intorno alla rotula, può aumentare con la palpazione, con la camminata, la corsa e lo squat ma a volte, può essere presente anche a riposo.
Questo può essere associato ad altre caratteristiche specifiche della patologia sottostante come ematoma, gonfiore, atrofia o debolezza muscolare e più o meno difficoltà nello svolgimento delle attività. Data la somiglianza tra le diverse patologie che interessano il ginocchio, è indispensabile un esame fisico approfondito ed accurato che permetta al professionista di differenziale le caratteristiche delle singole condizioni ed intervenire nel più breve tempo possibile con il trattamento più adeguato.
Osserviamo ora nello specifico i principali segni e sintomi caratteristici delle diverse condizioni patologiche.
Questa è caratterizzata inizialmente da dolore al ginocchio intermittente presente la sera, dopo aver svolto attività durante tutta l’intera giornata o, al contrario, al risveglio e dopo essere rimasti seduti per diverso tempo. Questo, con il progredire della condizione, diventa costante ed è presente durante l’esecuzione delle normali attività e, nei casi più gravi, anche a riposo. È spesso associato a gonfiore, deformità e instabilità dell’articolazione o cedimento. Il paziente riferisce, inoltre, rigidità e limitazioni nello svolgimento delle normali attività di vita quotidiana, con difficoltà nel caricare il peso sull’arto interessato e zoppia.
Tale condizione è caratterizzata da dolore anteriore al ginocchio esacerbato da specifiche attività come il salto, la corsa, salire e scendere le scale, pedalare o durante lo squat e da tutte quelle azioni che richiedono un carico sul ginocchio. Al dolore possono essere associati anche gonfiore e sensazione di cedimento ed instabilità, con conseguente limitazione o interruzione delle attività sportive e/o lavorative.
Tendinite al ginocchio: tendinite rotulea e tendinite del quadricipite
I pazienti con tendinopatia del ginocchio lamentano principalmente dolore riferito alla rotula. Mentre nella tendinite rotulea questo è localizzato nello specifico alla parte inferiore della rotula, la tendinite del quadricipite è caratterizzata, invece, da dolore alla parte superiore della rotula. La sintomatologia è presente durante la palpazione e durante lo svolgimento di attività che richiedono un carico sul ginocchio (salire e scendere scale, saltare, ecc.) ma, nelle fasi più avanzate della condizione potrebbe essere riferito anche a riposo.
La rottura del menisco è caratterizzata da dolore al ginocchio soprattutto durante alcuni specifici movimenti (fare le scale, inginocchiarsi, alzarsi da una sedia, ecc.) e durante la palpazione della rima articolare, con difficoltà a caricare sull’arto coinvolto e limitazione in numerose attività quotidiane, lavorative e sportive. Generalmente il paziente con tale lesione riferisce la sensazione di “pop” o “click” durante il trauma e lamenta gonfiore, ematoma, rigidità o possibile blocco dell’articolazione.
Sindrome della bandelletta ileotibiale
Caratterizzata da dolore alla parte laterale del ginocchio, inizialmente a seguito dello svolgimento di alcune attività. Nei casi più gravi, però, questo può presentarsi improvvisamente anche durante lo svolgimento di specifiche attività (come la corsa) o a riposo. Alcuni pazienti lamentano cedimento del ginocchio e dolore bruciante alla palpazione.
Il paziente lamenta dolore al ginocchio, in particolare dietro, sotto, al centro o ai lati della rotula. Questo è riferito principalmente al mattino ed è presente durante attività come camminare, alzarsi da una posizione seduta, rimanere in piedi per diverso tempo, inginocchiarsi, accovacciarsi, correre o saltare. Altri sintomi e segni associati sono: dolore alla palpazione, gonfiore, rigidità, crepitio e sensazione di cedimento.
Borsite
Questa condizione si presenta con dolore alla parte anteriore o mediale del ginocchio. Questo può essere notturno o riferito al mattino appena svegli, associato a possibile rigidità, gonfiore e calore nell’area circostante.
Il paziente può presentarsi con una lussazione franca che richiede una riduzione da parte di personale competente o con una riduzione spontanea della lussazione. Le caratteristiche principali includono dolore anteriore al ginocchio, cedimento dell’articolazione con limitazione delle normali attività, gonfiore e deformità associati ad instabilità generale.
In questo caso, i giovani pazienti lamentano dolore al ginocchio anteriore indicando, nello specifico, il tubercolo tibiale e il tendine rotuleo. Questo ha esordio graduale ed intermittente ed aumenta con il movimento, soprattutto durate la corsa, lo squat, i salti e migliora con il riposo. Con il progredire della condizione la sintomatologia può essere persistente, costante e aumentare di intensità.
Sinding-Larsen-Johansson
Questa patologia è caratterizzata da dolore al ginocchio con qualsiasi attività che aumenta il carico dell'articolazione femoro-rotulea. I pazienti possono lamentare, inoltre, gonfiore.
Rottura del tendine quadricipite
Il paziente con una lesione del tendine del quadricipite riferisce dolore e gonfiore al ginocchio con difficoltà o impossibilità a camminare o a sollevare la gamba con il ginocchio esteso. All’esame fisico è possibile osservare ematoma e riconoscere un gap palpabile prossimalmente alla rotula.
La lesione del tendine rotuleo è caratterizzata da numerosi segni e sintomi. Nello specifico, il paziente riferisce dolore acuto ed improvviso intorno alla rotula con impossibilità di carico, di estensione del ginocchio e di sollevamento della gamba tesa. Il soggetto non riesce a rimanere in piedi se non grazie ad un sostegno ed è possibile osservare gonfiore e/o spostamento della rotula verso l’alto.
Lesione del legamento crociato anteriore
Tale condizione patologica presenta numerose caratteristiche tra cui dolore, gonfiore, schiocco o pop al momento del trauma, difficoltà o incapacità a sostenere il peso sull’arto interessato, limitazione dei movimenti con sensazione di cedimento dell’articolazione.
I segni e i sintomi caratteristici della frattura della rotula includono dolore al ginocchio anche a riposo associato ad ematoma, gonfiore, deformità, incapacità a caricare il peso sull’arto e ad estendere il ginocchio. In molti casi può essere osservata una frattura esposta, spesso in associazione ad altre lesioni quali frattura del femore o lesione del menisco, frattura del piatto tibiale e/o rottura dei legamenti del ginocchio.
Il paziente riferisce la presenza di un trauma e il successivo sviluppo di dolore al ginocchio esacerbato dal movimento, ematoma, deformità, gonfiore e difficoltà di carico sull’arto con limitazione delle normali attività di vita. È necessario valutare attentamente eventuali lesioni associate (come ad esempio ai legamenti), molto comuni in tali condizioni.
È caratterizzata da un forte dolore nella parte distale della coscia e alla parte superiore del ginocchio con possibile presenza di versamento e gonfiore, in associazione a grave limitazione o incapacità di carico sul ginocchio e nell’esecuzione di attività di vita quotidiana, lavorativa e sportiva.
Imaging
In questo contesto, come già accennato, un accurato esame clinico da parte di un professionista esperto risulta fondamentale per intraprendere un trattamento precoce ed evitare danni collegati al ritardo nella gestione adeguata. Questo perché, nella maggior parte dei casi, al paziente con dolore al ginocchio è consigliato come primo passo l’utilizzo di esami strumentali (come la risonanza magnetica) per meglio comprendere le cause sottostanti. Tale processo, non solo ritarda l’inizio del trattamento, ma porta molto spesso ad eccessive diagnosi non sempre collegate alla problematica del paziente e ad interpretazioni errate o eccessive della condizione. Numerosi studi presenti in letteratura, infatti, dimostrano che i reperti anomali riscontrati attraverso gli esami strumentali non sempre coincidono con la sintomatologia del soggetto e, in moltissimi casi, sono stati osservati tali risultati anomali anche nei soggetti asintomatici. Questo ci fa comprendere l'importanza di un esame fisico approfondito ed attento svolto da un professionista competente e preparato.
In generale, in presenza di dolore al ginocchio, al paziente possono essere prescritti esami strumentali per comprendere meglio la sua condizione. Tra i principali troviamo:
- Radiografie (RX): sono indicate per osservare o escludere lussazioni, anomalie ossee, lesioni cartilaginee, degenerazione dell’articolazione, fratture. In quest’ultimo caso fornisce anche indicazioni circa la localizzazione e la tipologia.
- Risonanza magnetica: utilizzata per valutare lo stato dei tessuti molli (come i tendini, i legamenti, i muscoli e la cartilagine) ed escluderne una lesione. Inoltre, permette al chirurgo di valutare e programmare al meglio la necessità e la tipologia più adeguata di intervento chirurgico.
- Tac: è utilizzata in specifiche situazione, ad esempio per ottenere informazioni dettagliate su specifiche fratture o quando una frattura non è visibile tramite l’utilizzo di radiografie ma la sintomatologia del paziente e l’esame fisico ne suggeriscono la presenza,
- Ecografia: indicata per lo studio specifico dei tessuti molli. È un esame definito “operatore dipendente” poiché la corretta esecuzione ed interpretazione delle immagini dipendono in larga misura dall’operatore qualificato e preparato.
Trattamento
Il trattamento per il dolore al ginocchio varia sulla base della patologia sottostante. Sicuramente gli obiettivi da raggiungere al termine del percorso di riabilitazione sono i medesimi per qualsiasi condizione patologica, tra cui:
- Gestione del dolore
- Ripristino della funzionalità
- Rientro alle normali attività quotidiane, sportive e lavorative nel miglior modo
In generale il trattamento ha sempre inizio con un’attenta educazione al paziente per aiutarlo a comprendere a fondo la sua patologia, le conseguenze, le modalità e i tempi di recupero. Il professionista consiglierà la modifica, la limitazione o l’interruzione di diverse attività che esacerbano il dolore o aggravano la situazione. Questo è il momento fondamentale per far comprendere al paziente l’importanza di una partecipazione attiva e costante all’intero percorso: una gestione passiva o l’interruzione delle sedute dopo pochi incontri, sicuramente non permettono un recupero completo mentre, una lavoro attivo e partecipato assicura tempi di recupero più brevi e una guarigione ottimale.
In base alla patologia, è possibile che venga richiesto un periodo di immobilizzazione dell’articolazione con un tutore o un gesso, ma questi devo essere rimossi nei brevi tempi previsti per evitare atrofia muscolare e rigidità del ginocchio.
In numerose condizioni patologiche, il trattamento più adeguato risulta essere quello conservativo, caratterizzato principalmente dalla fisioterapia. Infatti, il fisioterapista attraverso i diversi strumenti a disposizione come le tecniche di terapia manuale (mobilizzazioni specifiche, manipolazioni e tecniche articolari e miofasciali dirette alla muscolatura) aiuterà il paziente a:
- Ridurre ed eliminare il dolore al ginocchio
- Ripristinare l’articolarità recuperando il range completo di movimento lavorando sulla flessibilità ed elasticità muscolare
- Potenziare le capacità di carico
- Migliorare lo svolgimento delle attività quotidiane in autonomia
Del trattamento fisioterapico fa parte anche l’indispensabile esercizio terapeutico che, attraverso un percorso personalizzato sulle caratteristiche del paziente e della patologia presente, permetterà il rinforzo della muscolatura dell’intero arto inferiore attraverso l’introduzione di carichi graduali, il miglioramento della stabilità articolare, il ripristino del corretto utilizzo dell’articolazione, includendo anche un lavoro approfondito sull’equilibrio e sul controllo propriocettivo, al fine di favorire il ritorno completo a tutte le attività sportive e lavorative. In questo ambito rientra anche un percorso di prevenzione delle recidive o di sviluppo di altre condizioni patologiche collegate.
Alla fisioterapia possono essere affiancati farmaci antinfiammatori o antidolorifici (se prescritti dal medico) per una riduzione della sintomatologia nel breve termine, l’impiego di ghiaccio per la gestione del dolore o l’utilizzo di alcuni tutori.
Il trattamento chirurgico, invece, è indicato nelle situazioni più gravi, nei casi di specifiche lesioni o fratture o in alcuni pazienti che non hanno tratto beneficio dal trattamento conservativo dopo un periodo di diversi mesi.
L’intervento chirurgico ha come obiettivi principali:
- Il ripristino dell’allineamento delle superfici articolari e della corretta posizione anatomica
- Il ripristino della normale biomeccanica del ginocchio
- Il ripristino del funzionamento completo dell’arto
A prescindere dalla tipologia di intervento a cui il soggetto è sottoposto, è indispensabile un percorso di riabilitazione post-chirurgica al fine di gestire il dolore e il gonfiore presenti, recuperare il pieno movimento dell’arto, rinforzare la muscolatura interessata e prevenire rigidità articolare e recidive, con esercizi per un lavoro approfondito sulla stabilità, la forza e la coordinazione.
Ricordiamo che ogni condizione patologica è diversa da soggetto a soggetto, quindi anche il trattamento sarà modulato sulla base di numerosi fattori e, di conseguenza, anche i tempi di recupero e di rientro alle attività precedentemente svolte possono variare.
MESSAGGIO
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