La frattura dell’avambraccio (costituito da radio e ulna) è una lesione comunemente riscontrata, soprattutto nei bambini e negli adolescenti. È causata da traumi ad elevata o bassa intensità, come cadute, incidenti sportivi o automobilistici e solo raramente da traumi diretti. I sintomi distintivi includono dolore, riferito trauma, gonfiore con possibile deformità nel sito di frattura. Il trattamento include, nella maggior parte dei casi, un intervento chirurgico (con placche e viti, con chiodo endomidollare o con fissatore esterno) seguito da un breve periodo di immobilizzazione dell’arto e fisioterapia, essenziale per il recupero della funzionalità, della forza e del completo movimento dell’arto interessato.
Anatomia
L’avambraccio è costituito dal radio e dall’ulna, due ossa parallele che collegano due articolazioni: il gomito e il polso. Mentre l'ulna è relativamente dritta e statica, il radio è curvo e ruota sull'ulna durante la supinazione e la pronazione dell’avambraccio.
Nello specifico:
- Il radio è posizionato lateralmente rispetto all’ulna ed è più corto. La sua parte prossimale, il capitello radiale, si articola con l’ulna per formare l’articolazione radio-ulnare prossimale. Distalmente, invece, si articola con lo scafoide e l’osso semilunare formando l’articolazione del polso.
- L’ulna, invece, nella sua parte prossimale si articolare con la testa del radio (capitello radiale) tramite l’incisura radiale dell’ulna. Distalmente si articola esclusivamente con il radio senza contatto diretto con le ossa della mano.
Le due ossa dell’avambraccio (radio e ulna) sono collegate tra loro tramite la membrana interossea, una struttura complessa costituita da:
- Una banda centrale, considerata la struttura più robusta e omogenea
- Una banda accessoria
- Una fascia obliqua prossimale
- Una fascia obliqua distale
- Una fascia accessoria obliqua dorsale
Tale membrana fornisce stabilità all'articolazione radioulnare distale e stabilità longitudinale all'avambraccio.
L’articolazione radio-ulnare prossimale, la membrana interossea e l’articolazione radio-ulnare distale lavorano all'unisono per l'esecuzione di compiti funzionali. Lesioni ad una di queste aree possono comportare cambiamenti nella meccanica di una qualsiasi delle altre aree.
L’ulna e il radio fungono da origine e inserzione per i muscoli responsabili della flessione e dell'estensione dell'avambraccio, del polso e delle dita. Inoltre, poiché il radio può ruotare attorno all’ulna, sono possibili la supinazione e la pronazione dell’avambraccio. I muscoli coinvolti nel movimento di supinazione sono il bicipite brachiale e il supinatore, mentre il pronatore rotondo e il pronatore quadrato intervengono nella pronazione.
Epidemiologia
La frattura dell’avambraccio è una lesione comune riscontrata sia negli adulti che nei bambini, con una maggior incidenza nella popolazione pediatrica, interessando 1 bambino su 100 ogni anno. Questa è significativamente più frequente in età scolare e negli adolescenti rispetto ai neonati e ai bambini in età prescolare e interessa principalmente il sesso maschile rispetto a quello femminile. Le fratture possono coinvolgere entrambe le ossa dell’avambraccio, quindi sia l’ulna che il radio, ma presentarsi anche singolarmente. Inoltre, la sede più frequentemente coinvolta è la zona distale dell’avambraccio (vicino al polso) seguita dalla parte centrale (diafisi, in cui si verificano la maggior parte delle fratture esposte) e raramente nella regione prossimale (vicino al gomito).
L’aumentata partecipazione agli sport agonistici, gli incidenti stradali e uno stile di vita più attivo hanno portato ad un aumento della frequenza di questa tipologia di frattura anche nei soggetti adulti.
Eziologia
La frattura dell’avambraccio può essere causata da traumi a bassa energia o da traumi ad elevata energia. Generalmente questa si riscontra a seguito di un trauma indiretto come, nella maggior parte dei casi, una caduta su una mano tesa in completa flessione dorsale associata ad una componente rotazionale. Altre cause di frattura dell’avambraccio possono includere incidenti automobilistici o sportivi. Le fratture di un singolo osso dell'avambraccio, molto meno comuni, sono invece il risultato di un trauma diretto.
Tali fratture singole dell'ulna o del radio dovrebbero sempre far sospettare il professionista la presenza di una frattura-lussazione di Monteggia o Galeazzi.
Classificazione
Numerosi sono i sistemi di classificazione presenti in letteratura per delineare le diverse tipologie di fratture dell’avambraccio, ma non tutti offrono una guida nel trattamento e nella prognosi di tale condizione. In genere, quindi, quando si vogliono caratterizzare le diverse tipologie di frattura dell’avambraccio si possono prendere in considerazione alcuni parametri, tra cui:
- Posizione anatomica della frattura (distale, media o prossimale)
- Tipo di frattura (comminuta, obliqua, trasversale)
- Grado di angolazione
- Grado di spostamento
- Interessamento dei tessuti molli circostanti (frattura esposta)
Inoltre, per le fratture dell’avambraccio in età pediatrica è possibile distinguere tra fratture complete, a legno verde, ecc.
Caratteristiche e Sintomi
La frattura dell’avambraccio è una condizione molto comune nelle richieste d’emergenza che interessano i bambini. Comunemente il paziente si presenta in pronto soccorso lamentando dolore acuto e/o gonfiore e mantenendo il braccio attaccato al torace sostenuto dall’arto opposto. All’esame obiettivo è possibile riscontrare deformità nel sito di frattura e dolorabilità alla palpazione nell’area di lesione. Inoltre, riferisce la presenza di un trauma, generalmente ad elevata energia.
È fondamentale eseguire un’accurata anamnesi ed un attento esame clinico al fine di escludere la presenza di lesioni dei tessuti molli, un interessamento neurologico o altre lesioni importanti e gravi (come quelle vascolari).
In genere le fratture dell’avambraccio hanno un elevato tasso di consolidamento e la prognosi è buona, sia nei bambini che negli adulti.
Diagnosi differenziale
Attraverso un'attenta anamnesi ed un approfondito esame obiettivo del paziente, il professionista sarà in grado di distinguere la frattura dell’avambraccio da altre condizioni cliniche che potrebbero presentare segni e sintomi molto simili a quelli della frattura di radio e ulna, come ad esempio:
- Frattura del polso
- Frattura dell’olecrano
- Frattura del capitello radiale
- Frattura del processo coronoideo
- Distorsione del polso
- Lussazione del gomito
Imaging
Quando il paziente si presenta in pronto soccorso lamentando i sintomi sopra descritti generalmente il primo esame di imaging che viene eseguito è una semplice radiografia, che dovrebbe includere anche immagini del gomito e del polso per una completa valutazione delle articolazioni e per escludere altre tipologie di lesione. Alcuni tipi di fratture però, come quelle molto piccole o intrarticolari potrebbero non essere visibili alla radiografia iniziale.
Altri esami di imaging utilizzati nei casi di frattura dell’avambraccio potrebbero includere:
- TAC, indicata solo se si sospetta una frattura intrarticolare dell’estremità distale del radio
- Risonanza magnetica aiuta a diagnosticare la lesione dell’articolazione radio-ulnare distale e la lesione della TFCC associata.
Trattamento
L’obiettivo principale del trattamento delle fratture dell'avambraccio è quello di garantire il consolidamento della lesione e permettere al paziente di tornare alle attività quotidiane e sportive svolte prima del trauma. Le tappe fondamentali prevedono, quindi:
- una fissazione stabile
- il ripristino della lunghezza
- il recupero di un allineamento e una rotazione appropriati
Il ripristino anatomico è fondamentale per consentire la normale funzionalità e per un adeguato posizionamento della mano nello spazio.
Tutto questo è possibile grazie e diversi tipi di trattamento:
- Immobilizzazione: eseguita solo in alcuni casi, nelle fratture “semplici” oppure quando vi sono controindicazioni specifiche al trattamento chirurgico (ad esempio, un paziente con gravi comorbidità mediche in cui è sconsigliata l’operazione). Viene utilizzato un tutore o un gesso per permettere l’immobilizzazione dell’arto coinvolto al fine di consentire il consolidamento della frattura. In questo caso il processo di guarigione viene monitorato attraverso l’esecuzione nel tempo di diverse radiografie. A parità di condizioni, questa tipologia di trattamento porta a tassi più elevati di mancata unione o errata unione, con conseguente tasso più elevato di scarsi risultati funzionali.
- Trattamento chirurgico: gli interventi utilizzati per la riduzione di una frattura dell’avambraccio includono l’utilizzo di placche e viti o l’uso di un chiodo endomidollare. La tipologia più adeguata da utilizzare è indicata dal chirurgo sulla base del caso clinico, tenendo in considerazione l’età del paziente, la sua storia clinica e la tipologia di frattura. Inoltre, in specifici casi, quando la pelle, i muscoli e le ossa sono gravemente compromessi si potrebbe procedere attraverso il posizionamento di un fissatore esterno in cui vengono inseriti perni metallici nell’osso posizionati sopra e sotto il sito della frattura, fissati a una barra esterna, al fine di mantenere le ossa nella posizione corretta. Dopo l’intervento chirurgico l’avambraccio viene immobilizzato per un breve periodo di tempo per favorire la guarigione della frattura e la riparazione dei tessuti.
Nonostante gli elevati tassi di consolidamento della frattura dell’avambraccio, è necessario indicare anche delle complicazioni che potrebbero sopraggiungere a seguito del trattamento. Nello specifico, potrebbero essere osservati:
- Mancata unione
- Errata unione
- Rigidità delle articolazioni del polso e del gomito
- Dolore o fastidio causati dalla presenza dei mezzi di sintesi
- Pseudoartrosi
- Infezioni
- Lesioni neurovascolari
- Cicatrici ipertrofiche
A prescindere dalla tipologia di trattamento a cui il paziente sarà sottoposto, è necessaria un’adeguata riabilitazione post-chirurgica con l’obiettivo di recuperare la funzionalità dell’arto interessato, il completo range di movimento e la forza muscolare e tornare a svolgere tutte le attività.
MESSAGGIO
Hai subito una frattura del radio e dell'ulna? Devi recuperare al più presto? Contattami per prenotare il tuo appuntamento. Lo studio di Fisioterapia si trova a Pescara
Arjan G J Bot, Job N Doornberg, Anneluuk L C Lindenhovius, David Ring, J Carel Goslings, C Niek van Dijk. Long-term outcomes of fractures of both bones of the forearm. J Bone Joint Surg Am. 2011 Mar 16;93(6):527-32
Donald S Bae. Pediatric distal radius and forearm fractures. J Hand Surg Am. 2008 Dec;33(10):1911-23
E Carlos Rodríguez-Merchán. Pediatric fractures of the forearm. Clin Orthop Relat Res. 2005 Mar:(432):65-72.
Gregory Elia, Travis Blood, Christopher Got. The Management of Pediatric Open Forearm Fractures. J Hand Surg Am. 2020 Jun;45(6):523-527
James Lee Pace. Pediatric and Adolescent Forearm Fractures: Current Controversies and Treatment Recommendations J Am Acad Orthop Surg. 2016 Nov;24(11):780-788.
Jan Bartoníček, Michal Kozánek, Jesse B Jupiter. History of operative treatment of forearm diaphyseal fractures. J Hand Surg Am. 2014 Feb;39(2):335-42
Joshua P Moss, Donald K Bynum. Diaphyseal fractures of the radius and ulna in adults. Hand Clin. 2007 May;23(2):143-51
Julie E Adams. Forearm Instability: Anatomy, Biomechanics, and Treatment Options. J Hand Surg Am. 2017 Jan;42(1):47-52
Kaj Zilliacus, Yrjänä Nietosvaara, Ilkka Helenius, Topi Laaksonen, Matti Ahonen, Petra Grahn. The Risk of Nerve Injury in Pediatric Forearm Fractures. J Bone Joint Surg Am. 2023 Jul 19;105(14):1080-1086.
Leah M Schulte, Clifton G Meals, Robert J Neviaser. Management of adult diaphyseal both-bone forearm fractures. J Am Acad Orthop Surg. 2014 Jul;22(7):437-46
Louise Rennie, Charles M Court-Brown, Jacqueline Y Q Mok, Thomas F Beattie. The epidemiology of fractures in children. Injury. 2007 Aug;38(8):913-22
Marc J Richard, David S Ruch, J Mack Aldridge 3rd. Malunions and nonunions of the forearm. Hand Clin. 2007 May;23(2):235-43
Paul C LaStayo, Michael J Lee. The forearm complex: anatomy, biomechanics and clinical considerations. J Hand Ther. 2006 Apr-Jun;19(2):137-44
Shea Ray, M Claire Manske. Pediatric Forearm Malunions. Hand Clin. 2024 Feb;40(1):35-48