I disturbi che interessano l’articolazione sacro-iliaca rappresentano circa il 10-30% delle cause di mal di schiena aspecifico, uno dei disturbi muscoloscheletrici più comuni nella popolazione generale: infatti, circa l’80% della popolazione avrà dolore in quest’area almeno una volta nella vita e solo in una ridotta percentuale di casi sarà nota la causa sottostante.
Dalla letteratura scientifica presente in materia emerge che il dolore dell’articolazione sacroiliaca, pur originando in tale specifica area anatomica, può essere riferito a livello dei glutei, all’inguine e/o agli arti inferiori, con interessamento non solo delle componenti ossee ma anche di muscoli e legamenti.
Anatomia
L’articolazione sacro-iliaca rappresenta il punto di collegamento tra la colonna vertebrale e gli arti inferiori. La sua funzione principale è quella di ammortizzare e distribuire i carichi oltre a garantire stabilità e, secondariamente, determinare il movimento (molto limitato, circa 2-4 mm, e impossibile da valutare clinicamente).
L’articolazione si trova anteriormente alle due spine iliache posteriori superiori ed è costituita da due superfici articolari: il sacro e l’ileo, che si articolano tra di loro. Inoltre, è rinforzata da diversi legamenti che forniscono ulteriore stabilità: i legamenti sacroiliaci anteriore e posteriore, il legamento sacrotuberoso, il legamento sacrospinoso e il legamento interosseo.
Test per valutare la sacroiliaca
In presenza di dolore all’articolazione sacroiliaca, un esame fisico attento ed approfondito aiuta il professionista ad avere un quadro più chiaro della condizione del paziente e distinguere con più precisione l’origine della sintomatologia. Infatti, nonostante sia un disturbo comune, non è semplice riconoscere una patologia della sacroiliaca poiché tale disfunzione può presentare sintomi simili ad altre condizioni, come ad esempio la sciatica e la lombalgia.
In questo contesto risultano, dunque, fondamentali i diversi test clinici a disposizione che, se usati in combinazione tra di loro, aiutano meglio a comprendere la patologia sottostante e inquadrare con chiarezza la sintomatologia del paziente.
Tra i numerosi test per valutare l’articolazione sacroiliaca possiamo trovare quelli per la valutazione del movimento e per la provocazione del dolore.
Test di palpazione del movimento
È utilizzato per valutare la stabilità dell’articolazione sacro-iliaca. Il paziente è in posizione eretta con in piedi distanziati di circa 30 cm e il fisioterapista dietro di lui, con un pollice sul processo spinoso di S2 e l’altro sulla spina iliaca postero-superiore (SIPS). Viene chiesto, quindi, di flettere l’anca con il ginocchio piegato a 90° dal lato da testare. Il test viene eseguito anche sul lato opposto per un confronto bilaterale. In linea teorica la SIPS dovrebbe “scendere” leggermente rispetto al sacro durante il movimento di flessione dell’anca. Al contrario, se la spina iliaca postero superiore si sposta eccessivamente rispetto al pollice posizionato sul sacro o vi è una rotazione anteriore dell’ileo è possibile ipotizzare che vi sia una disfunzione al livello dell’articolazione.
Test di flessione in avanti (test dei pollici risalenti)
Il paziente è in posizione eretta mentre il fisioterapista si posiziona dietro di lui con i pollici sulla spina iliaca postero superiore di destra e di sinistra. Viene chiesto, quindi, di eseguire lentamente una flessione del tronco in avanti. L’attenzione deve essere posta sulla simmetria del movimento/posizione dei pollici. Il test è positivo se vi è un’asimmetria nel movimento dei pollici.
Test di provocazione del dolore
Test FABER (test di Patrick) (Flessione ABduzione Esterna Rotazione)
Il paziente è sdraiato in posizione supina sul lettino mentre il fisioterapista è al suo fianco. Il ginocchio del lato da testare è flesso di 90° e il piede è posizionato sopra al ginocchio dell’arto opposto, in rotazione esterna. Il fisioterapista preme la spina iliaca antero superiore del lato controlaterale verso il lettino e contemporaneamente farà lo stesso anche con il ginocchio flesso. Il test è positivo se il paziente lamenta dolore nel lato in cui vi è il ginocchio flesso al livello dell’articolazione sacroiliaca.
Lo scopo di questo test è quello di mettere in tensione le strutture posteriori dell’articolazione sacro iliaca.
Il paziente è in decubito laterale con il lato da testare rivolto verso l’alto, mentre il fisioterapista si posiziona alle sue spalle con le mani sovrapposte sulla porzione laterale dell’ileo. Viene applicata una pressione verso il basso per circa 30 secondi.
Il test è stato considerato positivo se il paziente avverte dolore alla sacroiliaca.
Lo scopo di questo test è quello di mettere in tensione le strutture anteriori dell’articolazione sacroiliaca.
Il paziente è stato posto supino sul lettino. Il fisioterapista è al suo fianco con le mani incrociate posizionate bilateralmente sulla porzione anteriore dell’ileo (spina iliaca antero superiore). Viene quindi applicata una forza lenta e uniforme in direzione postero laterale per circa 20 secondi.
Il test è considerato positivo se viene riprodotto il dolore in sede sacroiliaca.
Thigh thrust test (posterior glide test/scivolamento posteriore/ Spinta della coscia)
Lo scopo è di testare l’articolazione sacroiliaca con una forza di taglio. Il paziente è in posizione supina con una flessione di 90° e una leggera adduzione dell’anca dal lato da testare. Il fisioterapista si posiziona dal lato opposto: con la mano craniale abbraccia il ginocchio flesso mentre l’altra mano viene posizionata sotto il sacro. Viene applicata una forza anteroposteriore lungo l’asse del femore mentre l’altra mano blocca il sacro. Il test è positivo se viene riprodotto il dolore.
Il paziente è in posizione supina con l’arto del lato da testare in estensione fuori dal lettino mentre l’altro viene flesso verso il petto. Il fisioterapista applica una pressione al ginocchio flesso e una contropressione al ginocchio della gamba sospesa. Il test è positivo se viene riprodotto il dolore lamentato dal paziente.
Sacral Thrust (compressione sul sacro)
Il paziente è in posizione prona con le mani sulle spine iliache antero superiori. Il fisioterapista è in piedi lateralmente al paziente e con le mani sovrapposte sul sacro effettua una spinta verso il basso. Il test è positivo se viene riprodotto il dolore.
Cranial glide (scivolamento craniale)
Il paziente è in posizione prona con le gambe fuori dal lettino. Il fisioterapista è posizionato ai piedi del paziente e afferra un arto inferiore tra le sue gambe. Con le mani sovrapposte sul sacro effettua una spinta in direzione craniale mentre blocca la gamba del paziente. Il test è positivo se viene riprodotto il dolore.
MESSAGGIO
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