La sindrome della bandelletta ileotibiale è una lesione da overuse (uso eccessivo) caratterizzata da dolore al ginocchio nella parte laterale, principalmente nella regione del condilo femorale laterale o inferiormente ad esso, soprattutto dopo movimenti ripetuti del ginocchio, in genere durante la corsa o in altri sport come ad esempio nel ciclismo.
Negli ultimi anni è stato riscontrato un aumento di questa sindrome che potrebbe essere correlato al numero crescente di corridori in tutto il mondo. Infatti, la corsa è una forma economica di attività fisica intensa e vigorosa che può essere svolta liberamente, ovunque e in qualsiasi momento.
La fascia ileotibiale è un ispessimento laterale del muscolo tensore della fascia lata della coscia. Prossimamente si divide in strati superficiali e profondi, è ancorata alla cresta iliaca e riceve le fibre dal tensore della fascia lata e dal grande gluteo. La bandelletta ileotibiale è generalmente vista come una banda di tessuto connettivo fibroso denso che passa sopra l'epicondilo femorale laterale e si inserisce sul tubercolo di Gerdy nell’aspetto anterolaterale della tibia.
Epidemiologia
La sindrome della bandelletta ileotibiale è la causa più comune di dolore laterale al ginocchio nei runners (al terzo posto per traumi da overuse) e nei ciclisti, ma può anche presentarsi negli atleti che partecipano ad altri sport come il tennis, il calcio, lo sci e il sollevamento pesi. L'incidenza varia dall'1,6% al 12% nei corridori e in altri sport in cui vi è un movimento ripetitivo del ginocchio. Nel ciclismo, invece, la percentuale sale al 15%. Alcuni autori affermano che la sindrome della bandelletta ileotibiale comprende il 22% di tutte le lesioni agli arti inferiori.
Le donne sono colpite maggiormente rispetto agli uomini con un rapporto di 2:1. Raramente si verifica nella popolazione non attiva sportivamente.
Eziologia
La causa della sindrome della bandelletta ileotibiale è stata fonte di discussione per molto tempo ed è probabilmente multifattoriale. Per diversi anni al centro del dibattito vi era la teoria secondo cui alla base del disturbo ci fosse uno scivolamento ripetitivo della bandelletta ileotibiale contro l'epicondilo laterale, durante la flessione e l'estensione del ginocchio (ad esempio durante la corsa), che causava l'infiammazione dell'area di contatto. In altre parole, la bandelletta ileotibiale si spostava ripetutamente in avanti e indietro sul condilo laterale del femore, causando attrito e quindi infiammazione della bandelletta stessa. Questo contatto tra la bandelletta e l'epicondilo laterale avviene a 30 gradi di flessione.
Tuttavia, diversi studi anatomici non hanno supportato questo movimento di scorrimento sull’epicondilo laterale. È stato dimostrato, infatti, che la bandelletta ileotibiale è saldamente ancorata distalmente al femore, escludendone quindi una sua traslazione antero-posteriore. Piuttosto, è stato ipotizzato che il movimento della bandelletta ileotibiale sia in una direzione mediale-laterale in modo che questa sia compressa contro l'epicondilo durante il movimento del ginocchio. Gli esami istologici mostrano la presenza di un cuscinetto adiposo altamente innervato e vascolarizzato situato proprio tra la bandelletta e l’epicondilo. La compressione di questo cuscinetto adiposo durante il movimento risulta essere la causa del dolore laterale al ginocchio caratteristico di tale sindrome.
Quindi non è la frizione che genera l’infiammazione della bandelletta e di conseguenza il dolore laterale al ginocchio, bensì è l’infiammazione del cuscinetto adiposo dovuta alla sua compressione che causa il dolore caratteristico di questa patologia. Tale ipotesi è supportata anche dalla risonanza magnetica nei pazienti con tale sindrome, i quali mostrano risultati anomali nella regione occupata dal grasso che si trova in profondità sotto la bandelletta.
Fattori di rischio
Tra i possibili fattori che potrebbero influenzare la comparsa della sindrome della bandelletta ileotibiale è possibile individuare:
- corsa su una superficie inclinata
- corsa in discesa
- allenamento inappropriato
- bruschi cambiamenti nell'intensità dell'allenamento
- debolezza dei flessori e degli estensori del ginocchio
- debolezza degli abduttori dell’anca
- pronazione eccessiva del piede
- rigidità della bandelletta ileotibiale
Caratteristiche e Sintomi
La sindrome della bandelletta ileotibiale è una diagnosi clinica e richiede raramente ulteriori studi ed esami strumentali, anche se in alcuni casi potrebbe essere indicata, ad esempio, la risonanza magnetica per escludere un altro disturbo nella regione coinvolta.
Il paziente riferisce dolore laterale al ginocchio localizzato nell'area tra il tubercolo di Gerdy e l'epicondilo laterale. Solitamente, nella storia del soggetto è presente un recente cambiamento nelle attività aerobiche prolungate (ad esempio la corsa o il ciclismo), un aumento del livello di attività sportiva e raramente viene riferito un evento traumatico. All’inizio del disturbo, il dolore si presenta generalmente al termine dell’attività sportiva ma, nelle fasi successive, il paziente potrebbe riferire dolore improvviso a fitta e bruciante durante la corsa, in particolare in discesa, ed è maggiore nella fase di decelerazione quando il piede entra in contatto con il suolo, mentre va in bici, durante le attività motorie ripetitive, soprattutto con ginocchio flesso a 30° dopo un periodo preciso di tempo. Può essere inoltre riferito un possibile cedimento del ginocchio e un miglioramento della sintomatologia quando il ginocchio viene esteso. A volte il dolore può presentarsi anche a riposo, generalmente nelle fasi avanzate della patologia. Inoltre, poiché la bandelletta ileotibiale è attaccata alla rotula nella parte laterale, la progressione della malattia può portare all’insogrenza della sindrome femoro-rotulea.
Durante l’esame fisico, non viene osservato gonfiore del ginocchio ma il paziente riferisce dolore acuto e bruciante alla palpazione della bandelletta ileotibiale sul condilo femorale laterale (all’incirca 2/3 cm sopra l’interlinea articolare) mentre esegue la flesso-estensione del ginocchio.
Il test di Ober, in passato, veniva utilizzato per valutare la flessibilità della bandelletta ileotibiale ma si è dimostrato un test con poca affidabilità. Nel recente passato alcuni autori hanno scoperto che questo test serve per valutare due muscoli (il piccolo e il medio gluteo) e la capsula articolare dell’anca.
Prognosi
La maggior parte dei pazienti migliora grazie ad un trattamento conservativo in circa uno/due mesi. Generalmente la sindrome della bandelletta ileotibiale presenta un andamento variabile dei sintomi, cioè possono esserci delle recidive nel tempo anche dopo aver svolto un trattamento riabilitativo. Anche l’intervento chirurgico risulta essere abbastanza risolutivo per i pazienti che presentano questa sindrome, mostrando risultati da buoni a eccellenti.
Diagnosi differenziale
Diverse sono le cause di dolore laterale al ginocchio che devono essere prontamente riconosciute al fine di evitare diagnosi sbagliate che possono ritardare il trattamento più adeguato per il disturbo del paziente. Tra queste è possibile identificare:
- Frattura della rotula
- Cisti parameniscale
- Lesione del menisco
- Artrosi del ginocchio
- Tendinite rotulea
- Lesione legamento collaterale laterale
- Tendinopatia bicipite femorale
- Sindrome femoro-rotulea
- Tendinopatia poplitea
Imaging
Gli esami strumentali sono utili per escludere altre patologie che, come la sindrome della bandelletta ileotibiale, potrebbero causare dolore al ginocchio nella zona laterale.
La radiografia del ginocchio è utile per escludere, ad esempio, artrosi o frattura. La radiografia di un paziente con la sindrome della bandelletta ileotibiale risulterà normale se non sono presenti altre patologie correlate.
Se la diagnosi non è ancora chiara dopo l’anamnesi e l’esame fisico, potrebbe essere utile effettuare una risonanza magnetica al ginocchio per confermare la diagnosi.
Inoltre, l'ecografia è un ulteriore esame strumentale che può rivelare un ispessimento anormale nella zona distale della bandelletta ileotibiale.
Trattamento
Il trattamento elettivo per la sindrome della bandelletta ileotibiale nella maggior parte dei pazienti è la gestione non chirurgica. il trattamento conservativo prevede diverse opzioni:
→ Limitazione o modificazione delle attività: il paziente deve astenersi dall’attività fisica svolta soprattutto nelle fasi iniziali della patologia e fino a quando il dolore non è risolto. Il ritorno all’attività sportiva può avvenire in modo graduale e solo quando non è presente più dolore.
→ Utilizzo di ghiaccio potrebbe essere utile nell’alleviare la sintomatologia.
→ Utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per alleviare il dolore.
→ Fisioterapia: stretching, tecniche miofasciali e articolari sono utilizzate per rilasciare le restrizioni miofasciali nella banda iliotibiale e nelle strutture correlate, recuperare la mobilità delle articolazioni disfunzionali e ripristinare la corretta flessibilità delle strutture coinvolte.
→ Esercizio terapeutico per il rinforzo dell’arto coinvolto.
→ Onde d’urto: potrebbero essere utili per migliorare la sintomatologia.
→ Infiltrazioni di cortisone: possono essere sia terapeutiche che diagnostiche e forniscono sollievo dal dolore.
→ Modifica delle scarpe in caso di eccessiva usura e utilizzo di ortesi al piede.
Attraverso la gestione conservativa, la maggior parte dei pazienti avrà un completo sollievo dai sintomi e sarà in grado di tornare all'attività sportiva entro 6-8 settimane.
L'intervento chirurgico è consigliato solo nei casi in cui il trattamento conservativo per più di 6 mesi non ha apportato benefici alla sintomatologia del paziente. I risultati dell’operazione chirurgica vanno da buoni ad eccellenti.
MESSAGGIO
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