La cefalea cervicogenica è una particolare tipologia di mal di testa che ha un forte impatto negativo sulla vita del soggetto poiché, proprio a causa della sintomatologia, causa dolore e limita lo svolgimento di numerose attività. È osservata principalmente nelle donne ed è causata da una disfunzione di una qualsiasi delle strutture che si trovano nel rachide cervicale superiore (muscoli, faccette ecc.). Infatti, solitamente il dolore (unilaterale) parte dal collo e si estende alle tempie, alla fronte e agli occhi, ma può interessare anche la spalla e il braccio. Il paziente può riferire movimenti del collo molto limitati o rigidità muscolare. Un’attenta valutazione iniziale permette di riconoscere i tratti caratteristici di tale condizione e intervenire tempestivamente. Il trattamento è di tipo conservativo svolto attraverso la fisioterapia (inclusi rieducazione posturale ed esercizi terapeutici) che aiuta a gestire la sintomatologia dolorosa, recuperare il movimento e tornare allo svolgimento delle normali attività di vita.
Epidemiologia
In generale, la cefalea è definita come un grave problema di salute che causa significativa disabilità e influisce negativamente su ogni ambito di vita del soggetto, con ripercussioni inevitabili sulla qualità di vita generale. È uno dei disturbi più diffusi e colpisce circa il 50% della popolazione mondiale. Prendendo in considerazione tutte le tipologie di mal di testa, la cefalea cervicogenica è riscontrata in circa il 15-20% dei casi, con una prevalenza che varia dallo 0,4% al 20%. Colpisce principalmente le donne rispetto agli uomini con un rapporto di 4:1. Circa il 50% dei pazienti con tale patologia ha subito un colpo di frusta.
Eziologia
La cefalea cervicogenica è causata da una disfunzione muscolo-scheletrica che coinvolge i tre segmenti cervicali superiori (C1, C2 e C3). Tale disfunzione può interessare una qualsiasi delle strutture che si trovano nella zona cervicale come ad esempio i muscoli, le faccette articolari, i legamenti o altri tessuti molli (come ad esempio il disco). È possibile individuare diverse cause che portano a questa problematica muscoloscheletrica e, quindi, allo sviluppo dei sintomi caratteristici della cefalea cervicogenica, tra cui:
- Traumi (come ad esempio il colpo di frustra, che rappresenta circa la metà dei casi di tale patologia)
- Mantenimento di errate posture statiche per diverso tempo (come ad esempio la flessione del collo e della testa)
- Svolgimento di lavori o attività con movimenti improvvisi del collo o che sovraccaricano eccessivamente la zona cervicale
In generale, qualsiasi struttura anatomica innervata dai nervi C1, C2 e C3, è in grado di provocare i sintomi tipici della cefalea cervicogenica. Quando è presente una disfunzione nel rachide cervicale superiore, questi nervi inviano afferenze (“messaggi”) al nucleo trigemino cervicale che riceve anche le afferenza del nervo trigemino. Di conseguenza, per il fenomeno della convergenza, il paziente può sperimentare dolore riferito nelle zone innervate dal nervo trigemino (testa, viso, mandibola) e/o dolore nelle aree innervate dai nervi cervicali.
Classificazione
L'International Headache Society (IHS) ha classificato il mal di testa in due tipologie diverse:
- Primario: quando non vi sono specifiche cause scatenanti. Il mal di testa è quindi un disturbo autonomo, non collegato ad altre patologie. Le principali tipologie appartenenti a tale categoria sono: cefalea tensiva, emicrania, cefalea a grappolo.
- Secondario: in cui il mal di testa è il sintomo di una condizione patologica sottostante. La cefalea cervicogenica rientra in questa categoria in quanto è un dolore che deriva da problematiche cervicali.
Il mal di testa non deve essere mai sottovalutato, soprattutto se associato ad altri sintomi specifici, poiché potrebbe essere espressione di una patologia sottostante più grave. Quindi, è di fondamentale importanza un’attenta valutazione delle caratteristiche e una corretta e rapida diagnosi, per intraprendere il trattamento più adeguato per la specifica tipologia.
L’ International Classification of Headache Disorders (ICHD) ha stabilito dei criteri diagnostici che permettono di riconoscere e diagnosticare la cefalea cervicogenica:
A. qualsiasi mal di testa che soddisfi il criterio C
B. segni clinici, laboratoristici e/o radiologici di una malattia o una lesione del rachide cervicale o dei tessuti molli del collo che sia dimostrata essere causa di cefalea
C. evidenza del rapporto di causa-effetto dimostrato da almeno due dei seguenti criteri:
1. La cefalea si è sviluppata in stretta relazione temporale con l’esordio del disturbo o con la comparsa della lesione cervicale
2. La cefalea migliora o scompare parallelamente al miglioramento o alla remissione del disturbo o della lesione cervicale
3. La motilità del collo si riduce e la cefalea peggiora significativamente con manovre provocative
4. Abolizione della cefalea dopo blocco diagnostico di una struttura cervicale o di un nervo che ad essa si distribuisce Il mal di testa è abolito in seguito a blocco diagnostico di una struttura cervicale o il suo rifornimento nervoso
D. Non meglio inquadrata da altra diagnosi ICHD-3
Caratteristiche e Sintomi
La cefalea cervicogenica è caratterizzata da diversi segni e sintomi che possono essere lamentati dal paziente stesso o osservati da un professionista durante la prima valutazione clinica. Nello specifico, vengono riferiti:
- Dolore unilaterale alla testa, senza traslazione, cioè senza passaggio nell’altro lato del capo (anche se, a volte, il mal di testa può essere bilaterale). Questo ha origine dalla regione posteriore del collo e può irradiarsi fino alle tempie, alla fronte e coinvolgere anche gli occhi (sempre del lato interessato). Il dolore può variare da moderato a grave e può essere esacerbato da specifici movimenti del collo, da scomode posizioni mantenute per diverso tempo o può essere riprodotto da una pressione esterna da parte del professionista sulla regione cervicale superiore o occipitale
- Limitazione dei movimenti del rachide cervicale superiore
- Possibile rigidità muscolare e presenza di trigger point
- Presenza di dolore (o fastidio) che può interessare anche la spalla o il braccio nello stesso lato in cui è riferito il mal di testa
- Alterazione del controllo motorio della regione cervicale e toracica
- Una piccola percentuale di pazienti potrebbe riferire anche nausea, vertigini, disturbi visivi, fonofobia e fotofobia (intolleranza ai suoni/rumori e alla luce)
Durante la raccolta delle informazioni (anamnesi) e la valutazione fisica, è necessario che il professionista ponga molta attenzione a ciò che viene riferito dal paziente poiché, primariamente, devono essere escluse patologie più gravi per la vita del soggetto (come ad esempio tumori, emorragia, meningite, ecc.). I principali sintomi di allarme (definiti in gergo tecnico con il termine “red flags”) a cui prestare particolare attenzione, poiché specifici per la diagnosi differenziale, sono:
- Insorgenza improvvisa di un nuovo mal di testa
- Peggioramento di sintomi già presenti
- Mal di testa associato a febbre, rigidità del collo, eruzioni cutanee e con una storia di cancro, HIV o altre malattie sistemiche
- Cefalea associata a segni neurologici
- Mal di testa moderato o grave scatenato da tosse, sforzo o spinta verso il basso
- Nuova insorgenza di un mal di testa durante o dopo la gravidanza
- Mal di testa persistente e che non si allevia con le terapie
- Mal di testa con primo esordio dopo i 50 anni
Se il paziente presenta uno o più di tali segnali è fondamentale consigliare un rapido consulto medico specialistico e ulteriori approfondimenti.
Diagnosi differenziale
La cefalea cervicogenica presenta divere caratteristiche che permettono di differenziarla da altre condizioni patologiche simili. Poiché ovviamente, sulla base della patologia riscontrata, sarà diverso anche il trattamento da intraprendere, è fondamentale riconoscere la condizione ed intervenire tempestivamente. Tra i disturbi principali è possibile osservare:
- Cefalea a grappolo
- Emicrania
- Cefalea di tipo tensivo
- Altre cefalalgie autonome del trigemino
Trattamento
Il trattamento della cefalea cervicogenica è di tipo conservativo, dato l’interessamento di strutture muscoloscheletriche nell’origine di tale condizione. Spiegare dettagliatamente al paziente la propria condizione e la tipologia di gestione necessaria, aiuterà a tranquillizzare il soggetto, rendendolo maggiormente partecipe e attivo nell’intero percorso di riabilitazione. Il professionista può fornire alcuni consigli circa la modifica di specifiche attività che potrebbero esacerbare i sintomi o scatenare nuovi episodi e circa particolari strumenti ergonomici che potrebbero fornire sollievo dai sintomi.
La fisioterapia è la fase centrale ed essenziale della gestione conservativa: il trattamento è svolto a livello articolare attraverso l’utilizzo di specifiche tecniche di terapia manuale come manipolazione vertebrale e mobilizzazioni specifiche dirette a livello delle faccette articolari in disfunzione. Tutto ciò, in associazione a tecniche miofasciali a livello della muscolatura cervicale e suboccipitale, permette una rapida riduzione della sintomatologia, una diminuzione della disabilità associata e un recupero della mobilità. Anche la rieducazione posturale può essere di grande aiuto nel trattamento della cefalea cervicogenica poiché aiuta a modificare e migliorare specifiche posture del collo che potrebbero aver contribuito a causare tale sintomatologia.
Alla fisioterapia deve essere sempre associato l’esercizio terapeutico, che aiuta a rinforzare la muscolatura del collo e quindi a ridurre la sintomatologia caratteristica e recuperare il completo range di movimento del capo. Il fisioterapista seguirà il paziente anche nell’esecuzione di specifici esercizi propriocettivi e di stabilità per il recupero completo del controllo motorio e, soprattutto, per la gestione delle recidive.
Ricordiamo, in questo contesto, che la prevenzione è la miglior cura per patologie di questo tipo. Quindi, ad, esempio, utilizzare un cuscino ergonomico durante la notte permette un rilassamento delle strutture posteriori che possono causare la sintomatologia dolorosa. Nell'immagine di seguito ne trovi uno con un buon rapporto qualità prezzo.
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