La lesione della cuffia dei rotatori è una patologia comune che interessa l’arto superiore ed è riscontrata principalmente nei soggetti al di sopra dei 50 anni. Può essere causata da una degenerazione fisiologica dei tendini dovuta al normale processo di invecchiamento, o da un carico eccessivo e microtraumi ripetuti dovuti ad uno specifico lavoro o ad attività sportive. È caratterizzata da dolore alla spalla che può arrivare fino al gomito, limitazione dei movimenti, ridotta funzionalità e debolezza muscolare che portano a difficoltà nello svolgimento delle normali attività quotidiane e quindi ad una significativa disabilità. Il trattamento varia in base a numerosi fattori ma, generalmente, è di tipo conservativo nei soggetti sopra i 65 anni (con farmaci antinfiammatori e fisioterapia). Nei pazienti più giovani e con una elevata richiesta funzionale può essere indicata la gestione chirurgica attraverso diverse tecniche scelte dal chirurgo di riferimento.
Anatomia
La cuffia dei rotatori è un complesso formato da quattro unità muscolo-tendinee:
- Sovraspinoso (superiormente)
- Sottospinoso (posteriormente)
- Sottoscapolare (anteriormente)
- Piccolo rotondo (posteriormente)
La cuffia dei rotatori contribuisce sia alla stabilità dinamica dell'articolazione della spalla (gleno-omerale) che al suo movimento in quanto, lavorando in sinergia con il deltoide, mantiene centrata la testa dell’omero nella cavità glenoidea ed è parte integrante del corretto funzionamento dell'arto superiore.
Epidemiologia
La lesione della cuffia dei rotatori è tra le lesioni muscolo-tendinee più comunemente osservate in ambito ortopedico. Nonostante sia una condizione frequente, ad oggi non è ancora possibile esprimere con precisione la sua incidenza nella popolazione generale: sappiamo però che varia dal 5% al 40% e la prevalenza aumenta con l’avanzare dell’età, tanto da arrivare al 50-60% nei soggetti di età superiore a 80 anni. Tale difficoltà di individuazione di una percentuale precisa nella popolazione, potrebbe dipendere anche dall’elevato numero di casi di lesioni asintomatiche (senza sintomi) osservate ogni anno e spesso non individuate: da numerosi studi emerge, infatti, che la maggior parte dei pazienti con lesione della cuffia dei rotatori non presenta alcun sintomo o lamenti solo dei sintomi lievi.
Questa patologia è osservata soprattutto nei soggetti al di sopra dei 50 anni di età (con aumento esponenziale dopo i 60 anni e ancora di più dopo gli 80), soprattutto a causa di una normale degenerazione dei tendini dovuta all’età. Ma, in generale, è possibile riscontrare una lesione della cuffia dei rotatori anche in soggetti più giovani che svolgono lavori pesanti che richiedono un utilizzo eccessivo dell’arto superiore o che praticano sport in cui il braccio è solitamente sopra la testa e che sottopongono tale struttura a microtraumi ripetitivi o sovraccarichi frequenti, come ad esempio il tennis, la pallavolo, il nuoto, gli sport di lancio o gli sport di contatto come il rugby.
Dei quattro tendini della cuffia dei rotatori, le lesioni sono osservate principalmente nel tendine sovraspinoso. Queste possono estendersi al tendine sottospinoso e al tendine sottoscapolare. Inoltre, sono rare le lesioni isolate dei tendini sottospinoso, piccolo rotondo e sottoscapolare.
Eziologia
La causa specifica della lesione della cuffia dei rotatori, ad oggi, non è ancora completamente chiara. Si ipotizzano, però, diversi meccanismi che possono portare allo sviluppo di tale condizione. Soprattutto nei soggetti di età più avanzata si ritiene che questa rottura sia causata da una progressiva degenerazione dei tendini della spalla, un normale processo fisiologico collegato all’avanzare dell’età.
Quando invece la rottura della cuffia dei rotatori è osservata nei soggetti di giovane età, la causa può essere un trauma diretto alla spalla (come ad esempio una caduta) o l’insieme di microtraumi ripetitivi dovuti a specifiche attività. Infatti, determinati tipi di lavoro e sport richiedono un utilizzo eccessivo della spalla o il sollevamento di carichi pesanti che potrebbero portare, con il passare del tempo, a piccole lesioni nel tendine che possono causare una vera e propria rottura tendinea.
Fattori di rischio
È possibile individuare alcuni elementi, definiti fattori di rischio, che se presenti nel soggetto potrebbero aumentare le probabilità di subire una lesione dei tendini della cuffia dei rotatori. I principali sono:
- Età avanzata: al di sopra dei 50-60 anni di età il rischio di sviluppare tale condizione aumenta
- Fumo: diversi studi hanno osservato un maggior numero di lesioni nei soggetti fumatori
- Storia familiare: si ritiene che possa esserci una componente genetica coinvolta nelle lesioni della cuffia dei rotatori
- Lavori pesanti: a causa della richiesta di movimenti ripetitivi del braccio possono danneggiare la cuffia dei rotatori nel corso del tempo
- Trauma
Classificazione
In generale, le lesioni della cuffia dei rotatori possono essere suddivise in:
- Lesione parziale: in cui il tessuto non è completamente strappato.
- Lesione a tutto spessore: quando i tendini coinvolti sono completamente strappati.
- Lesione massiva: quando la rottura coinvolge due o più tendini oppure quando la lesione è maggiore di 5 cm.
In letteratura sono presenti numerose classificazioni per le lesioni della cuffia dei rotatori ma, ad oggi, nessuna di queste sembra essere condivisa pienamente dai diversi professionisti in ambito ortopedico.
Un sistema di classificazione citato di frequente nel contesto di lesioni a tutto spessore è quello sviluppato da Cofield, il quale ne distingue 4 tipologie sulla base della dimensione della lesione:
- Lesione piccola: meno di 1 cm
- Lesione media: 1–3 cm
- Lesione grande: 3–5 cm
- Lesione massiva: maggiore di 5 cm
Un’ulteriore classificazione importante è quella proposta da Collin, il quale si concentra principalmente sulle lesioni massive e ne distingue 5 categorie, basandosi sui tendini coinvolti:
- Lesione di tipo A: sovraspinoso e sottoscapolare (parte superiore)
- Lesione di tipo B: sovraspinoso e sottoscapolare (completo)
- Lesione di tipo C: sovraspinoso, sottospinoso e sottoscapolare (parte superiore)
- Lesione di tipo D: sovraspinoso e sottospinoso
- Lesione di tipo E: sovraspinoso, sottospinoso e piccolo rotondo
Caratteristiche e Sintomi
La lesione della cuffia dei rotatori presenta numerosi sintomi che sono riferiti dalla maggior parte dei paziente e diversi segni caratteristici che il medico ortopedico può osservare durante la valutazione iniziale. È utile ricordare che una gran parte di pazienti con tale patologia risulta essere asintomatica ma, attualmente, il motivo per cui questi non sviluppino alcun sintomo non è ancora chiaro.
I soggetti con rottura della cuffia lamentano soprattutto dolore significativo alla spalla che può scendere anterolaterale fino al gomito. Questo può avere esordio improvviso (quando la condizione è causata da un trauma) o graduale e in costante aumento (se la causa è ad esempio la degenerazione fisiologica). Il dolore aumenta soprattutto durante i movimenti che richiedono di portare il braccio sopra la testa, come ad esempio pettinarsi i capelli o prendere qualcosa da uno scaffale e, in moltissimi casi, il paziente può riferire un significativo dolore notturno che non permette un riposo adeguato. Caratteristiche importanti sono anche la debolezza muscolare e la perdita di funzionalità che, in associazione al dolore, limitano molti movimenti. Nello specifico, la flessione dell’arto superiore (braccio in avanti) e l’abduzione dell’arto (braccio in fuori) risultano essere i movimenti maggiormente limitati e, nei casi più gravi, potrebbe anche esserci una spalla pseudoparalitica (il paziente non riesce ad alzare il braccio). Tutto questo porta ad una disabilità significativa poiché il soggetto non può svolgere, o svolge a fatica, anche le normali attività quotidiane, lavorative e sportive.
Diagnosi differenziale
La lesione della cuffia dei rotatori presenta sintomi e segni che possono essere simili a quelli di altre condizioni patologiche. Conoscerle permette di giungere ad una corretta diagnosi ed intraprendere, precocemente, il più adeguato percorso di trattamento. Tra le principali è possibile individuare:
- Spalla congelata
- Tendinite della spalla
- Sindrome di Parsonage Turner
- Lesione del cercine glenoideo
- Conflitto subacromiale
- Calcificazione alla spalla
- Artrosi della spalla
- Ernia del disco cervicale
- Frattura dell'omero prossimale
- Lussazione acromio-claveare
Imaging
La diagnosi di lesione della cuffia dei rotatori è ottenuta attraverso la combinazione delle informazioni riferite dal soggetto (sintomi lamentati), le osservazioni svolte dal professionista durante la prima visita e gli esami strumentali. Questi ultimi possono essere indicati per confermare l’ipotesi diagnostica, per valutare accuratamente la lesione o per escludere altre cause di dolore alla spalla. Nello specifico, si possono individuare:
- Radiografia: utilizzata soprattutto per fare diagnosi differenziale (ad esempio tendinite calcifica). Nei casi di rottura della cuffia attraverso le RX è possibile osservare una risalita della testa dell’omero.
- Ecografia: permette un’osservazione chiara dei tendini ed è, quindi, utile per confermare l’ipotesi diagnostica di lesione della cuffia.
- Risonanza magnetica: consente di valutare lo stato dei tessuti molli (muscoli, legamenti, ecc.) ed è essenziale per osservare le dimensioni della lesione, la sua estensione, la retrazione del tendine e l'atrofia muscolare. Viene, inoltre, utilizzata per pianificare l’eventuale intervento chirurgico.
- TAC: viene indicata nei casi in cui la risonanza magnetica è controindica e non può essere eseguita a causa della presenza di pacemaker o di paziente claustrofobico.
Trattamento
Il trattamento per lesione della cuffia dei rotatori non è uguale per tutti i pazienti ma viene scelto sulla base di numerosi fattori che possono influire sulle condizioni generali. Nello specifico, gli elementi principali su cui porre attenzione sono: età, occupazione lavorativa, impatto sulla vita quotidiana, richiesta funzionale, livello di dolore, gravità della condizione, dimensione della lesione, retrazione del tendine e degenerazione muscolare.
Il trattamento conservativo è indicato in numerosi casi, soprattutto per quei pazienti di età superiore ai 65-68 anni, che presentano una lesione degenerativa del tendine o che non hanno un’eccessiva richiesta funzionale. In questi soggetti, la gestione conservativa aiuterà a ridurre il dolore, aumentare la funzionalità e migliorare lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Inoltre, da numerosi studi è emerso che in questa categoria di pazienti il trattamento non operatorio e quello chirurgico hanno gli stessi effetti a lungo termine.
Tale gestione comprende diversi metodi:
- Educazione al paziente per illustrare nel dettaglio la situazione e far comprendere l’importanza di una sua partecipazione attiva e costante al percorso di riabilitazione, consigliando i comportamenti adeguati da intraprendere per evitare o ridurre al minimo il verificarsi di qualsiasi attività aggravante.
- Utilizzo di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) per la gestione del dolore in fase acuta.
- Fisioterapia (attraverso tecniche miofasciali, esercizio terapeutico e tecniche articolari) per ridurre il dolore, ripristinare completamente la gamma di movimento e la meccanica dell’arto, recuperare la flessibilità, l’equilibrio muscolare, il controllo e la stabilità.
- Infiltrazioni di cortisone o PRP per ridurre la sintomatologia dolorosa.
Il trattamento chirurgico, invece, è indicato nei casi in cui la gestione conservativa non apporta benefici alla sintomatologia, se vi sono importanti deficit funzionali, se il dolore è persistente o in caso di una lesione traumatica della cuffia dei rotatori nei soggetti con età inferiore ai 60 anni che hanno elevate richieste funzionali.
Le tecniche chirurgiche che possono essere utilizzate sono numerose e vengono scelte dal chirurgo ortopedico in base alle caratteristiche specifiche della lesione e del soggetto. Le principali sono:
- Riparazione del tendine lesionato che avviene in artroscopia, nella maggior parte dei casi, o a cielo aperto
- In alcune situazioni la lesione è irreparabile e non vi è, quindi, la possibilità di una riparazione. In tale caso viene scelto di utilizzare un tendine vicino. Ad esempio: il trasferimento del tendine del gran dorsale per le lesioni posterosuperiori (sovraspinoso e sottospinoso) e il trasferimento del gran pettorale per le lesioni anterosuperiori (sovaspinoso e sottoscapolare)
- Protesi inversa, soprattutto nei casi di lesioni importanti e nei pazienti anziani
A prescindere dal tipo di intervento utilizzato, il paziente dovrà intraprendere precocemente un percorso di riabilitazione post chirurgica. Il fisioterapista aiuterà il paziente a eliminare il dolore, recuperare il movimento completo dell’arto superiore e la forza muscolare per tornare a svolgere, il prima possibile, tutte le attività quotidiane, lavorative e sportive precedentemente compromesse. I tempi di recupero sono piuttosto lunghi, per questo è necessario che il paziente collabori attivamente e costantemente senza demoralizzarsi, per far sì che i tempi siano ridotti ed evitare un fallimento delle terapie o una recidiva.
MESSAGGIO
Hai un tendine della spalla rotto? Sei stato operato a seguito di una lesione della cuffia? Scrivimi per iniziare subito il percorso di riabilitazione. Lo studio di Fisioterapia si trova a Pescara
A A Narvani, M A Imam, A Godenèche, E Calvo, S Corbett, A L Wallace, E Itoi. Degenerative rotator cuff tear, repair or not repair? A review of current evidence. Ann R Coll Surg Engl. 2020 Apr;102(4):248-255.
Alexander L Lazarides, Eduard Alentorn-Geli, J H James Choi, Joseph J Stuart, Ian K Y Lo, Grant E Garrigues, Dean C Taylor. Rotator cuff tears in young patients: a different disease than rotator cuff tears in elderly patients. J Shoulder Elbow Surg. 2015 Nov;24(11):1834-43.
Alexandre Lädermann, Patrick J Denard, Philippe Collin. Massive rotator cuff tears: definition and treatment. Int Orthop. 2015 Dec;39(12):2403-14.
Alexis Dang, Michael Davies. Rotator Cuff Disease: Treatment Options and Considerations. Sports Med Arthrosc Rev. 2018 Sep;26(3):129-133.
Anssi Ryösä, Katri Laimi, Ville Äärimaa, Kaisa Lehtimäki, Juha Kukkonen, Mikhail Saltychev. Surgery or conservative treatment for rotator cuff tear: a meta-analysis. Disabil Rehabil. 2017 Jul;39(14):1357-1363.
Atsushi Yamamoto, Kenji Takagishi, Toshihisa Osawa, Takashi Yanagawa, Daisuke Nakajima, Hitoshi Shitara, Tsutomu Kobayashi. Prevalence and risk factors of a rotator cuff tear in the general population. J Shoulder Elbow Surg. 2010 Jan;19(1):116-20.
Belmarie Rodriguez-Santiago, Brenda Castillo, Luis Baerga-Varela, William F Micheo. Rehabilitation Management of Rotator Cuff Injuries in the Master Athlete. Curr Sports Med Rep. 2019 Sep;18(9):330-337.
Christopher C Schmidt, Bernard F Morrey. Management of full-thickness rotator cuff tears: appropriate use criteria. J Shoulder Elbow Surg. 2015 Dec;24(12):1860-7.
Christopher C Schmidt, Claudius D Jarrett, Brandon T Brown. Management of rotator cuff tears. J Hand Surg Am. 2015 Feb;40(2):399-408.
Gregory L Cvetanovich, Brian R Waterman, Nikhil N Verma, Anthony A Romeo. Management of the Irreparable Rotator Cuff Tear. J Am Acad Orthop Surg. 2019 Dec 15;27(24):909-917.
H C Hsu, Z P Luo, R H Cofield, K N An. Influence of rotator cuff tearing on glenohumeral stability. J Shoulder Elbow Surg. Sep-Oct 1997;6(5):413-22.
H Fukuda. The management of partial-thickness tears of the rotator cuff. J Bone Joint Surg Br. 2003 Jan;85(1):3-11.
Jason Hsu, Jay D Keener. Natural History of Rotator Cuff Disease and Implications on Management. Oper Tech Orthop. 2015 Mar 1;25(1):2-9.
Jason L Codding, Jay D Keener. Natural History of Degenerative Rotator Cuff Tears. Curr Rev Musculoskelet Med. 2018 Mar;11(1):77-85.
Jennifer Boudreault, François Desmeules, Jean-Sébastien Roy, Clermont Dionne, Pierre Frémont, Joy C Macdermid. The efficacy of oral non-steroidal anti-inflammatory drugs for rotator cuff tendinopathy: a systematic review and meta-analysis. J Rehabil Med. 2014 Apr;46(4):294-306.
Joo Han Oh, Min Suk Park, Sung Min Rhee. Treatment Strategy for Irreparable Rotator Cuff Tears. Clin Orthop Surg. 2018 Jun;10(2):119-134.
Michael G Azzam, Jeffrey R Dugas, James R Andrews, Samuel R Goldstein, Benton A Emblom, E Lyle Cain Jr. Rotator Cuff Repair in Adolescent Athletes. Am J Sports Med. 2018 Apr;46(5):1084-1090.
Mustafa S Rashid, Cushla Cooper, Jonathan Cook, David Cooper, Stephanie G Dakin, Sarah Snelling, Andrew J Carr. Increasing age and tear size reduce rotator cuff repair healing rate at 1 year. Acta Orthop. 2017 Dec;88(6):606-611.
N Schibany, H Zehetgruber, F Kainberger, C Wurnig, A Ba-Ssalamah, A M Herneth, T Lang, D Gruber, M J Breitenseher. Rotator cuff tears in asymptomatic individuals: a clinical and ultrasonographic screening study. Eur J Radiol. 2004 Sep;51(3):263-8
Nobuyuki Yamamoto, Eiji Itoi. A review of biomechanics of the shoulder and biomechanical concepts of rotator cuff repair. Asia Pac J Sports Med Arthrosc Rehabil Technol. 2015 Jan 17;2(1):27-30.
Patrick Graham. Rotator Cuff Tear. Orthop Nurs. Mar/Apr 2018;37(2):154-156.
Peter Edwards, Jay Ebert, Brendan Joss, Gev Bhabra, Tim Ackland, Allan Wang. Exercise rehabilitation in the non-operative management of rotator cuff tears: a review of the literature. Int J Sports Phys Ther. 2016 Apr;11(2):279-301.
Rebekah L Lawrence, Vasilios Moutzouros, Michael J Bey. Asymptomatic Rotator Cuff Tears. JBJS Rev. 2019 Jun;7(6):e9.
Robert Z Tashjian. Epidemiology, natural history, and indications for treatment of rotator cuff tears. Clin Sports Med. 2012 Oct;31(4):589-604.
Ross Mathiasen, Christopher Hogrefe. Evaluation and Management of Rotator Cuff Tears: a Primary Care Perspective. Curr Rev Musculoskelet Med. 2018 Mar;11(1):72-76.
S Petrillo, U G Longo, R Papalia, V Denaro. Reverse shoulder arthroplasty for massive irreparable rotator cuff tears and cuff tear arthropathy: a systematic review. Musculoskelet Surg. 2017 Aug;101(2):105-112.
S Tempelhof, S Rupp, R Seil. Age-related prevalence of rotator cuff tears in asymptomatic shoulders. J Shoulder Elbow Surg. Jul-Aug 1999;8(4):296-9.
Samuel G Moulton, Joshua A Greenspoon, Peter J Millett, Maximilian Petri. Risk Factors, Pathobiomechanics and Physical Examination of Rotator Cuff Tears. Open Orthop J. 2016 Jul 21;10:277-285.
Senthil Nathan Sambandam, Vishesh Khanna, Arif Gul, Varatharaj Mounasamy. Rotator cuff tears: An evidence based approach. World J Orthop. 2015 Dec 18;6(11):902-18.