La tendinite al ginocchio è una condizione patologica che interessa i giovani atleti coinvolti in sport specifici. Questa può essere estremamente invalidante e causa dolore sopra o sotto la rotula con limitazioni funzionali e conseguente interruzione della attività sportive svolte. Alla base vi è una degenerazione dei tendini coinvolti, causata da microtraumi ripetitivi senza adeguati periodi di recupero. Il dolore può regredire nel giro di settimane o mesi grazie alla fisioterapia ma, in alcuni casi, potrebbe cronicizzarsi ed essere presente anche a riposo. Nei casi più gravi ed invalidanti potrebbe essere necessario, invece, l’intervento chirurgico.
Epidemiologia
La tendinite al ginocchio è una condizione invalidante riscontrata in particolare nei soggetti con un’età compresa tra i 15 e i 30 anni, che praticano sport specifici come ad esempio la pallavolo, il basket, il tennis, la corsa, l’atletica o la pallamano. In tali attività sportive, infatti, il tendine rotuleo e il tendine del quadricipite svolgono un ruolo fondamentale durante il salto, l’atterraggio e la rotazione che, se ripetuti con una frequenza eccessiva o senza l’adeguato periodo di riposo tra una sessione di allenamento e l’altra, portano ad un sovraccarico o ad un cambiamento nelle proprietà meccaniche del tendine, con successivo sviluppo della sintomatologia caratteristica.
Nei calciatori, invece, questa patologia risulta essere meno comune ma comunque presente in quanto uno stress eccessivo e ripetuto sul meccanismo estensore (del ginocchio) può portare ad una “infiammazione” del tendine coinvolto. È utile specificare, però, che la tendinopatia al ginocchio, come la tendinopatia achillea, può essere osservata anche nella popolazione che non pratica alcun tipo di attività fisica o sportiva. Inoltre, la tendinite al ginocchio interessa principalmente gli uomini rispetto alle donne.
Infine, da diversi studi emerge che circa il 53% degli atleti con tendinopatia è stato costretto a ritirarsi dallo sport, proprio a causa della sintomatologia collegata, mentre altri hanno riscontrato prestazioni sportive ridotte e assenze prolungate da allenamenti e competizioni.
Eziologia
Le cause che si trovano alla base della tendinite del ginocchio sono diverse e ancora oggi non vi è un accordo unanime tra i professionisti su quale sia quella scatenante di maggior rilievo. Sicuramente è chiaro che i pazienti colpiti non presentano alcun tipo di infiammazione del tendine rotuleo, come invece si pensava nei decenni scorsi (e come, ancora oggi, continuano a sostenere in molti). Infatti, dai numerosi studi presenti emerge che vi è assenza di cellule infiammatorie ma è presente, piuttosto, una progressiva degenerazione del tessuto tendineo, associata ad incapacità di ripararsi. Per questo il termine più opportuno da utilizzare in questi casi non è tendinite ma tendinopatia.
La tendinopatia del ginocchio, infatti, è considerata una lesione da uso eccessivo derivante da movimenti ripetitivi, quindi stress, sul tendine rotuleo e/o sul tendine del quadricipite con tempi di recupero insufficienti. Tale sovraccarico è causato dalle diverse attività sportive e fisiche pratiche dal paziente ed è proprio per questo motivo che i soggetti maggiormente colpiti risultano essere proprio gli sportivi. Al carico eccessivo e ripetitivo si associano, ovviamente, altri fattori scatenanti che possono contribuire allo sviluppo della condizione, come il mal allineamento della rotula, la rotula alta, ecc. Questi ultimi elementi potrebbero spiegare la presenza di tendinite del ginocchio anche nei pazienti sedentari.
Fattori di rischio
Nel corso dei diversi anni sono stati identificati numerosi elementi (definiti fattori di rischio) che, se presenti nel soggetto, possono contribuire allo sviluppo della tendinite del ginocchio. Questi riguardano principalmente delle caratteristiche proprie del paziente, ma potrebbero essere anche fattori tipici degli sport praticati. I principali fattori di rischio associati a tendinite sono:
- Età
- Elevato indice di massa corporea (sovrappeso)
- Discrepanza nella lunghezza degli arti
- Debolezza e ridotta flessibilità del quadricipite
- Ridotta dorsiflessione della caviglia
- Trauma precedente
- Allenamenti inadeguati
Caratteristiche e Sintomi
Il sintomo caratteristico della tendinite del ginocchio è il dolore alla rotula. Nel caso della tendinopatia rotulea, questo è localizzato in modo specifico al polo inferiore (distale) della rotula, mentre nella tendinite del quadricipite il dolore è riferito nella parte superiore della rotula. Questo ha esordio insidioso ed è strettamente collegato allo svolgimento di attività sportive, lavorative e quotidiane. La sua presentazione è spesso associata a modifiche nell'attività, come un aumento della frequenza o della durata dell’allenamento, mentre più raramente la sintomatologia viene riferita dopo un trauma.
Il dolore si presenta all’inizio dell’attività, appena l’arto interessato viene caricato, e scompare non appena il carico viene rimosso. In molti casi il dolore può migliorare con il carico ripetuto (fenomeno del "riscaldamento") ma, generalmente, questo sarà presente poi il giorno successivo. Solitamente non viene riferito quando il paziente è a riposo ma con il progredire della condizione questo può presentarsi in modo costante durante tutte le attività svolte e in assenza di carico e può causare atrofia muscolare. Tale sintomatologia cronica molto spesso è talmente intensa da portare a compromissione funzionale nello sport e spingere, quindi, il soggetto a sospendere tutte le attività sportive praticate.
Altri segni e sintomi lamentati dal paziente con tendinite del ginocchio sono il dolore presente dopo un periodo prolungato di seduta, dopo lo squat e dopo le scale e dolore alla palpazione, ma queste sono caratteristiche presenti anche in altre condizioni patologiche, come nella sindrome femoro rotulea, quindi non strettamente collegate alla tendinopatia. Per tale motivo risulta indispensabile un’attenta valutazione clinica che permetta di distinguere tra le diverse condizioni simili quella presente nel paziente.
Diagnosi differenziale
Come appena accennato, vi sono diverse altre condizioni patologiche che possono causare sintomi simili alla tendinite del ginocchio, come dolore o limitazione dei movimenti. È importante individuare rapidamente la patologia presente, per intraprendere in breve tempo il trattamento più adeguato alle esigenze. Nello specifico, tra le condizioni che possono condividere segni e sintomi con la tendinopatia, possiamo trovare:
- Sindrome femoro rotulea
- Sindrome della bandelletta ileotibiale
- Lesione del menisco
- Condropatia rotulea
- Artrosi del ginocchio
- Sindrome di Osgood-Schlatter
Imaging
È necessario partire dal presupposto che nell’ambito della tendinite al ginocchio gli esami strumentali non sono diagnostici, ma piuttosto aiutano il professionista ad approfondire la condizione ed osservare lo stato del tendine. La diagnosi di tale condizione, infatti, è clinica e formulata sulla base dell’anamnesi del paziente e sull’esame fisico svolto in sede di prima vista. Questo perché è ben noto che anche soggetti senza alcun sintomo (asintomatici) possono presentare all’imaging delle lesioni al tendine ma non per questo sviluppare una tendinopatia dolorosa. In generale, in questi casi è possibile utilizzare:
- Ecografia, utile per individuare lesioni presenti nel tendine, un suo ispessimento o la presenza di calcificazioni. Questo, però, è un esame che dipende fortemente dalla preparazione dell’operatore che lo esegue.
- Risonanza magnetica, permette di osservare accuratamente lo stato dei tendini coinvolti e di escludere o indagare eventuali altre patologie che causano sintomi simili al ginocchio.
Trattamento
Il trattamento più indicato per la tendinite del ginocchio dipende da numerosi fattori propri della condizione patologica e del paziente, come il livello di gravità della patologia, l’età del soggetto e la sua richiesta funzionale. Nella maggior parte dei casi è indicato un trattamento di tipo conservativo (non chirurgico). In generale, gli obiettivi principali del percorso di riabilitazione sono:
- Riduzione ed eliminazione della sintomatologia dolorosa
- Ripristino della normale funzionalità dell’arto
- Rientro all’attività sportiva e lavorativa in condizioni ottimali
Tale tipologia di gestione prevedere un’iniziale riposo relativo, in cui viene consigliata una riduzione e una modifica delle attività svolte con particolare attenzione a quelle che vanno ad aggravare la sintomatologia dolorosa. Al paziente viene richiesto di ridurre il carico sull’arto interessato ma di evitare un riposo assoluto o l’immobilizzazione che potrebbero, invece, provocare atrofia dei tendini e dei muscoli.
Parte fondamentale del trattamento conservativo è la fisioterapia. Questa si serve, in particolare, di tecniche di terapia manuale (come specifiche mobilizzazioni e tecniche miofasciali) al fine di permettere la risoluzione dei sintomi dolorosi e il recupero del normale funzionamento dell’arto in associazione all’esercizio terapeutico, eseguito sotto stretta supervisione di un fisioterapista, esperto per sostenere il percorso di rinforzo del tendine. Il piano di esercizi viene formulato dal professionista sulla base delle specifiche caratteristiche del paziente e rimodellato e modificato in corso d’opera sulla base dei progressi raggiunti dal paziente e il livello di dolore e limitazione. Nello specifico, attraverso un carico graduale sull’arto coinvolto, questo aiuta a:
- Ridurre il dolore associato
- Rinforzare tutta la muscolatura coinvolta
- Ripristinare la funzionalità del ginocchio
- Migliorare la capacità di carico del tendine
Una volta che i sintomi del paziente diminuiscono ed iniziano a stabilizzarsi, si procederà con un aumento dei carichi sul tendine senza che vi sia un aumento del dolore. Questo è un processo graduale che necessita di tempo: è fondamentale in questa fase non scoraggiarsi e non interrompere il percorso di riabilitazione, per evitare una regressione dei risultati raggiunti o la presentazione di nuovi sintomi.
La fase finale del processo di riabilitazione è interamente dedicata alle funzioni specifiche per lo sport praticato. Un programma personalizzato sulla base delle proprietà dell’attività sportiva permetteranno un rientro ottimale del paziente alle diverse competizioni affrontate prima dell’infortunio, grazie ad un lavoro specifico mirato al recupero della forza, della stabilità e della coordinazione. In questo contesto può risultare utile l’utilizzo di onde d’urto per lavorare sulla gestione del dolore.
Nel trattamento conservativo è spesso incluso anche l’utilizzo di farmaci per la gestione del dolore (FANS) che hanno, però, effetto solo nel breve termine.
In molti casi possono essere consigliate anche infiltrazioni di cortisone: queste però, come emerge dai numerosi studi presenti in letteratura, risultano essere dannose più che appropriate per una tendinite di ginocchio poiché potrebbero causare una rottura del tendine coinvolto. Più indicate, invece, potrebbero essere le infiltrazioni di PRP (plasma ricco di piastrine), che aiutano nella riparazione del tessuto danneggiato promuovendo la guarigione del tendine.
Nella stragrande maggioranza dei casi di tendinopatia del ginocchio il trattamento conservativo porta alla risoluzione della condizione patologia in tempi variabili da soggetto a soggetto compresi generalmente tra le 6 e le 12 settimane, fino ad arrivare ai 6-12 mesi nei casi più gravi o nelle condizioni croniche.
In una piccola percentuale di pazienti, però, il dolore non diminuisce o si cronicizza o la condizione è giunta ad un livello di gravità tale da richiedere l’intervento chirurgico. In questi casi, sarà il chirurgo a decidere quale tipo di operazione chirurgica è più adatta al paziente in questione, scegliendo tra la chirurgia a cielo aperto o l’artroscopia (negli ultimi tempi quest’ultima sembra quella maggiormente utilizzata).
All’intervento deve necessariamente seguire una riabilitazione post-chirurgica specifica per ogni singolo paziente basata sul livello funzionale e sullo sport praticato. L’obiettivo fondamentale è la riduzione del dolore, il recupero del completo range di movimento è il rientro a tutte le attività quotidiane, lavorative e sportive praticate in precedenza.
MESSAGGIO
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